Minorenne stuprata e ricattata, in schiavitù per due anni

Auto pattuglia dei carabinieri.
Auto pattuglia dei Carabinieri

VASTO (CHIETI). – Da due anni ridotta in schiavitù e costretta a sottomettersi a prestazioni sessuali. Antonella, all’epoca 14enne, si innamora di Marco (nomi di fantasia per entrambi, coetanei e studenti) che la riprende con il telefonino, senza che lei lo sapesse, in momenti di intimità. Con la minaccia di diffondere video e fotografie, la ragazza viene costretta ad avere rapporti sessuali, più volte alla settimana, anche con altri in gruppo. Uno di questi in particolare le offre della marijuana per disinibirla e la fotografa, iniziando così a sua volta a ricattarla.

Dopo due anni di questo inferno la studentessa ha avuto il coraggio di denunciare. Da lì è partita l’indagine dei Carabinieri di Vasto, comandati dal maggiore Amedeo Consales, che ha portato all’arresto di due minorenni. “La ragazza era completamente a disposizione di questi due ragazzi”, ha detto l’ufficiale dell’Arma, in conferenza stampa. E’ “una vicenda molto triste perché sono tutti minorenni appartenenti a famiglie normali e non deviate, né complesse”.

Minorenni ben determinati, così come si evince nel leggere i messaggi che scrivevano alla loro vittima per spingerla ad andare agli incontri. “Io ti giuro, non so come fare a venire, ma non possiamo fare domani?”, dice lei. “Se tu non vieni lo so io che fare… stai tranquilla…”. Lei: “No, tranquilla no… tu ora mi dici che fai…”. Lui: “Mi arrabbio…”. Lei: “E dopo che ti arrabbi?”. “…lo so io…”, le risponde.

Conversazioni ripetute e ricche di “dettagli probatori che evidenziano – spiega il maggiore Consales – la veridicità di quanto si consumava da anni e della sudditanza psicologica della ragazza”. Che provano gli incontri che avvenivano a casa del ragazzo, in garage, all’aperto o in casolari abbandonati. La ragazza è stata ascoltata alla presenza di un’esperta nelle criticità giovanili attraverso il Centro antiviolenza ‘DonnAttiva’, diretto da Licia Zulli.

Tutta l’attività ha preso il via lo scorso 8 maggio ed è stata inviata al procuratore della Repubblica al Tribunale per i minorenni dell’Aquila, Roberto Polella, che ha richiesto l’arresto per i due studenti, disposto dal gip Cecilia Angrisano con le accuse in concorso tra loro di riduzione in schiavitù, pornografia minorile, violenza sessuale di gruppo, violenza privata, atti persecutori e cessione di sostanza stupefacente aggravata dalla minore età della ragazza cui la droga era destinata.

In casa di uno dei due ragazzi è stata sequestrata una modica quantità di marijuana e sequestrati a entrambi smartphone e tablet contenenti i filmati e immagini della ragazza. Non risulta, tuttavia, che queste riprese siano state messe in rete. Ma l’inchiesta potrebbe non essere conclusa: i carabinieri stanno vagliano ogni aspetto del caso e valutando eventuali ulteriori responsabilità di altre persone. I due ragazzi arrestati sono ora rinchiusi nell’Istituto per minorenni Casal del Marmo di Roma, in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

(di Pino Cavuoti/ANSA)

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