Basta austerity, spingere la crescita. Rivoluzione fisco

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Senato durante le sue dichiarazioni programmatiche, al suo lato Luigi Di Maio.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Senato durante le sue dichiarazioni programmatiche, Roma 5 giugno 2018. ANSA/GIUSEPPE LAMI

ROMA. – Basta austerità. La nuova parola d’ordine è crescita, “stabile e sostenibile”, da inserire in un contesto europeo rinnovato e non fuori dall’euro. E ancora, salario minimo, reddito di cittadinanza, pensioni dignitose, eliminando quelle d’oro. Infine, e soprattutto, rivoluzione fiscale. Nel discorso di richiesta di fiducia alle Camere, Giuseppe Conte detta la sua ricetta economica. Ricalca in gran parte, e rivendica, il contratto di governo tra M5S e Lega, ma ridimensionando alcune aspettative ed omettendo alcuni punti chiave: il Sud, l’Ilva, la Tav, l’Alitalia fino all’aumento dell’Iva, temi questi ultimi su cui è stato Matteo Salvini a colmare il vuoto.

DEBITO GIU’ CON CRESCITA, L’ITALIA NON ESCE DALL’EURO

Il presidente del Consiglio è partito dai conti pubblici, di fronte a quella che definisce “la speculazione finanziaria” che “si nasconde dietro lo spread”. Il debito “è oggi pienamente sostenibile”, ha assicurato. Il governo vuole ridurlo, ma con la crescita, “non con le misure di austerità che hanno contribuito a farlo lievitare”. Circondato a destra e a sinistra da Luigi Di Maio e Matteo Salvini, con Paolo Savona seduto proprio davanti a lui, Conte è tornato quindi sulla questione euro: “l’uscita dell’Italia non è mai stata in discussione. Non è entrata nel contratto di governo e non è un obiettivo che ci proponiamo in questa legislatura”, ha scandito.

REDDITO CITTADINANZA MA NON SUBITO, TAGLIO A PENSIONI D’ORO

Nel corso della legislatura, ma non immediatamente, arriverà invece la misura più attesa dagli elettori dei pentastellati, il reddito di cittadinanza. Sarà commisurato alla composizione del nucleo familiare e condizionato al reinserimento nel mondo del lavoro. Proprio per questo, il primo intervento sarà il potenziamento dei centri per l’impiego, decisamente meno costoso. Di cittadinanza saranno anche le pensioni, finanziate probabilmente con il taglio degli assegni superiori a 5.000 euro, ma non tout court, solo “nella parte non coperta dai contributi versati”. Nessun accenno esplicito è arrivato invece sulla revisione della legge Fornero, su cui però è intervenuto Salvini, pronto a ribadire che la questione “è nel contratto”.

RIVOLUZIONE FISCO, FLAT TAX PROGRESSIVA

Dalla bandiera dei 5S a quella della Lega, Conte ha quindi annunciato “misure rivoluzionarie” sul fronte fiscale. Dopo la frenata sui tempi arrivata ieri, la flat tax è diventata ora “l’obiettivo” e soprattutto si rivela non tanto come aliquota piatta ed unica ma come “riforma fiscale caratterizzata dall’introduzione di aliquote fisse, con un sistema di deduzioni che possa garantirne la progressività” prevista dalla Costituzione. A conti fatti potrebbe quindi concretizzarsi in una revisione dell’Ires e dell’Irpef molto più complessa e articolata di quanto finora emerso. Come la legge Fornero sulle pensioni, sul fisco è il tema Iva ad essere assente nel discorso. Ed anche in questo caso è stato Salvini ad intervenire, ribadendo che l’aliquota “non aumenterà”.

RIFONDARE RAPPORTO CON CONTRIBUENTI MA CARCERE PER EVASORI

Insistendo ancora sul tema fiscale, Conte ha ribadito la necessità di rifondare il rapporto tra Stato e contribuenti, “all’insegna della buona fede e della reciproca collaborazione”. Tolleranza zero però per i grandi evasori: per loro “occorre inasprire il quadro sanzionatorio la fine di assicurare il carcere vero”.

NUOVO PATTO SOCIALE

Sul fronte lavoro, infine, la proposta è di “un nuovo patto sociale” per dare voce ai giovani che non trovano lavoro e alle donne “discriminate e meno pagate”. Un ruolo attivo dovranno giocarlo i sindacati, recuperando il dialogo sociale.

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