Da Amazon a Google, progetti segreti dei big hi-tech

Il logo di Amazon sfocato su una parete.
Amazon regina del web.

ROMA. – Lo sviluppo di nuove tecnologie, si sa, richiede la massima riservatezza per evitare lo spionaggio industriale. Ma le grandi compagnie hi-tech – quelle miliardarie, con migliaia di dipendenti e centinaia di business reali e potenziali – hanno un secondo livello di blindatura, dedicato a progetti che esulano dalle normali attività aziendali per esplorare settori nuovi. E’ la prassi per realtà come Google, Apple, Facebook, Tesla e ora, si scopre, anche per Amazon, che guarda all’ambito medico.

Amazon ha in seno un gruppo di lavoro chiamato Grand Challenge, che si occupa appunto di grandi sfide. Nato nel 2014 – riferisce l’emittente Cnbc – ha 50 dipendenti impegnati anche su questioni sanitarie. In particolare il team starebbe collaborando con un Centro di ricerca sul cancro di Seattle per usare l’apprendimento automatico – un ramo dell’intelligenza artificiale – a fini di prevenzione e cura del cancro. A dirigere il Grand Challenge di Jeff Bezos sarebbe Babak Parviz, ex di Google e creatore dei Google Glass, uno dei progetti top secret per eccellenza.

Gli sfortunati occhiali di Big G sono stati ideati nel Google X, un laboratorio attivo da anni che ha fatto diverse incursioni anche nella medicina. Era il 2014 quando uno scienziato di Mountain View prefigurava nanoparticelle magnetiche in grado di pattugliare il corpo umano in cerca di tumori e altre malattie.

Nel Google X sono nati anche progetti andati in porto, come i droni e i palloni aerostatici per portare internet nelle aree remote del Pianeta. E i droni sono una tecnologia su cui – oltre ad Amazon e Google – ha lavorato anche Facebook, nel suo “Building 8” dedicato ai prodotti hardware.

Aperto nel 2016, starebbe ideando un device per videochat, ma opera anche su progetti avveniristici, come l’interfaccia neurale che consentirebbe di digitare col pensiero alla velocità di 100 parole al minuto. La prospettiva non dovrebbe sconvolgere Elon Musk, secondo cui nel futuro dovremo diventare una sorta di cyborg e comunicare direttamente con le macchine.

Anche le trovate di Musk, inventore di Tesla e Space X, nascono in laboratori segreti: dal profumo al lanciafiamme, e persino una scuola. E sicuramente non mancano i laboratori segreti in Apple, cultrice della riservatezza. Alla Mela nel corso degli anni ne sono stati attribuiti vari, da quello di fitness, propedeutico a creare l’Apple Watch, al più recente dedicato allo sviluppo di MicroLed per schermi. Il top è però Project Titan: l’auto a guida autonoma, poi accantonata.

(di Laura Giannoni/ANSA)

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