Himiob: “Nessun cittadino può essere condannato all’esilio”

Gonzalo Himiob, avvocato del "Foro Penal Venezolano"
L'avvocato del "Foro Penal Venezolano" sostiene che il presidente della Repubblica, Nicolas Maduro, ha violato la Costituzione nell'obbligare il giovane Vilca Ferrer a lasciare il paese. Ferrer è ora esule politico in Cile

L’avvocato del “Foro Penal Venezolano” sostiene che il presidente della Repubblica, Nicolas Maduro, ha violato la Costituzione nell’obbligare il giovane Vilca Ferrer a lasciare il paese. Ferrer è ora esule politico in Cile

 

CARACAS – E’ un provvedimento estremo al quale i governi democratici evitano ricorrere, al contrario di quanto accade nei regimi a carattere autoritario. La fase di liberazione di prigionieri politici, che la presidente dell’Anc, Delcy Rodrìguez considera ormai giunta a termine, si è conclusa con l’ordine perentorio al leader studentesco Vilca Fernández di abbandonare il paese. Un provvedimento estremo che trasforma il giovane, dal 13 gennaio del 2016 detenuto in una cella de “El Helicoide”, in esule politico.

– La Costituzione, alla fine dell’Articolo 50 – spiega Gonzalo Himiob, esponente del Foro Penal Venezolano -, afferma che “nessun atto del Potere Pubblico potrà condannare il cittadino venezuelano alla deportazione. L’esilio è proibito”.

L’avvocato Himiob, quindi, sostiene che il governo del presidente Maduro ha violato la Costituzione del 1999, nell’obbligare cittadini venezuelani ad abbandonare il proprio Paese.

Il caso di Gabriel San Miguel

Vilca Fernández non è l’unico prigioniero politico dall’attuale governo a lasciare il Paese contro la propria volontà. Anche Francisco Màrquez e Gabriel San Miguel stati obbligati all’esilio. Nel caso di San Miguel, in possesso della doppio passaporto (venezuelano e spagnolo), è stato l’intervento dell’ex premier José Luis Rodrìguez Zapatero ad ottenere l’esilio. Il politico spagnolo, protagonista del fallito tavolo di dialogo, approfittò del proprio ruolo per convincere il governo del presidente Maduro a liberare il giovane San Miguel. A questi, in effetti, fu concessa la libertà ma condizione che lasciasse il Paese.

Màrque e San Miguel furono arrestati dalla polizia politica nel 2016 mentre viaggiavano da Cojedes a Portuguesa. Simpatizzanti del Tavolo dell’Unità erano impegnati alla raccolta delle firme necessarie per esigere il “Referendum” per la revoca del presidente Maduro. Furono accusati di terrorismo e tenuti per anni in una cella del Sebin.

Lascia un commento