Nuove minacce Isis contro la Russia, Mosca è blindata

Una panoramica dello stadio di Sochi in fiamme
L'elaborazione grafica contenuta nel video diffuso da Memri Jttm mostra una panoramica dello stadio di Sochi in fiamme (foto: ANSA)

MOSCA. – Metabolizzata la notte del trionfo, sulla Russia si abbattono (di nuovo) le minacce dell’Isis, che promette “un massacro come mai prima d’ora”. Come spesso accade in questi casi, le invettive sono state accompagnate da un video – rilanciato dal britannico Daily Star, tabloid noto per il sensazionalismo esasperato – in cui lo stadio olimpico di Sochi viene virtualmente colpito da esplosioni. Ora, non è la prima volta che i terroristi minacciano di portare il terrore ai mondali di calcio.

I russi – impegnati in Siria in una lotta senza quartiere con gli estremisti – lo sanno bene e hanno varato misure preventive imponenti. Mosca in questi giorni è inondata di poliziotti, in tutte le fermate della metropolitana del centro i controlli sono stati rinforzati e gli agenti controllano borse e zaini. E lo stesso vale per le altre città ospiti delle partite.

Gli ‘umani’ sono poi assistiti da un sofisticato sistema di intelligenza artificiale che collaziona le immagini raccolte dalle telecamere seminate ai 4 angoli delle città – solo a Kaliningrad, nella piccola enclave stretta fra Polonia e paesi baltici, ce ne sono 700 nel centro e altre 1200 nello stadio – e allerta subito la centrale in caso di individui giudicati sospetti.

Di più. Le forze speciali – gli Spetsnaz – hanno svolto addestramenti specifici e sono state persino paracadutate in uno stadio per allenarsi a gestire un possibile scenario di ostaggi. I servizi segreti russi, gli eredi del KGB, hanno poi effettuato numerosi arresti e fermi nelle settimane precedenti ai mondiali con il chiaro intento di ‘andare sul sicuro’. Fin qui ciò che si sa o è stato fatto trapelare. Ci sono poi misure addizionali non confermate (ma nemmeno smentite).

A San Pietroburgo a metà maggio è comparsa una batteria antimissilistica Pantsir-S1 nell’area della marina – mossa che gli analisti pensano sia stata replicata anche nelle altre città-chiave. Naturalmente i missili nulla possono contro ‘lupi solitari’ armati di coltello o furgone e non è un caso se nelle ultime settimane a Mosca sono comparsi dissuasori del traffico in cemento camuffati da panchine in corrispondenza dei punti di accesso delle aree pedonali e dei sottopassaggi.

“Credetemi, le misure varate sono senza precedenti”, ha assicurato Alexei Lavrishchev, responsabile per la sicurezza della Coppa del Mondo. E perlomeno a Mosca, la presenza delle forze dell’ordine è davvero tangibile.

(di Mattia Bernardo Bagnoli/ANSA)

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