L’Onu chiede alla CPI di indagare sulle violazioni dei diritti umani in Venezuela

Zeid Ra’ad Al Hussein - Onu - DDHH
Nel Dossier preparato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, risultato di una accurata indagine, si segnala che vi sono elementi sufficienti per ritenere che in Venezuela lo Stato di Diritti non esiste

CARACAS – La richiesta ufficiale è ora sul tavolo della Corte Penale Internazionale, il tribunale per crimini internazionali con sede all’Aia. Zeid Ra’ad el Hussein, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani dell’Onu, ha chiesto alla Corte Penale Internazionale di indagare sulle violazioni dei diritti umani in Venezuela.

– Non pare che lo Stato abbia il desiderio né la capacità di catturare e castigare i colpevoli delle gravi violazioni dei diritti umani – ha detto Zeid Ra’ad el Hussein -. Ci sono quindi solide ragioni per considerare opportuno l’intervento della Corte Penale Internazionale.

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha reso noto il secondo “Dossier” sulla situazione del Venezuela. Si tratta della raccolta di denunce analizzate “a distanza” dall’ufficio che presiede Zeid Ra’ad el Hussein e in cui si descrivono dettagliatamente i tanti casi di violazione dei diritti umani e crimini di lesa umanità.

Il documento

Il documento si sofferma, tra l’altro, sulla morte di numerosi cittadini avvenuta durante le “Operaciones de Liberaciòn del Pueblo”; operazioni avvenute tra il 2015 e il 2017 e “Operaciones Humanitarias de Liberaciòn del Pueblo”, dal 2017 in avanti. La Procura avrebbe registrato almeno la morte di 505 cittadini a mano delle Forze dell’Ordine. Tutte hanno lo stesso “modus operandi”: incursione indiscriminata, senza autorizzazione della Procura, delle Forze dell’Ordine nei quartieri umili della periferia. Nel Dossier si spiega che, nonostante l’obiettivo formale fosse catturare criminali; in realtà si simulavano scontri a fuoco con malviventi per realizzare esecuzioni a sangue fredda di giovani. La procura avrebbe aperto 330 fascicoli ma non c’è mai stata una sentenza.

Nel “Dossier” inviato alla Corte Penale Internazionale si parla anche di 43 reclusi assassinati; della morte di 46 persone durante le proteste del 2017 e dell’arresto di 280 cittadini il cui delitto è stato quello di aver espresso la propria opinione politica; opinione contraria a quella del Governo.

Inoltre sono documentati ben 90 casi di detenuti oggetto di crudeltà che, in molti casi, possono essere considerate tortura.

Nel Dossier preparato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, risultato di una accurata indagine, si segnala che vi sono elementi sufficienti per ritenere che in Venezuela lo Stato di Diritti non esiste e che i delinquenti agiscono nell’impunità assoluta.

Il Dossier che oggi riposa nella Corte Penale Internazionale, quindi, sarebbe un grave “J’accuse” contro il governo del presidente della Repubblica, Nicolas Maduro ma rappresenta anche una accusa contro l’intero ventennio “chavista”.

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