Mattarella: “La solidarietà è nel dna degli italiani”

Il presidente Mattarella durante la visita a San Patrignano stringe la mano ad un operatore.
Il presidente Mattarella durante la visita a San Patrignano

CORIANO (RIMINI). – Da San Patrignano, visitata nei 40 anni dalla sua fondazione, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lancia un messaggio per il recupero del concetto di solidarietà nel Paese e un invito a non arrendersi alla paura, nonostante le preoccupazioni per i mutamenti del presente.

“Qui si respira solidarietà – ha detto nella grande sala da pranzo di Sanpa – e questo è un patrimonio del nostro popolo, nel Dna degli italiani vi è la solidarietà. La nostra cultura, la nostra storia, la bellezza del nostro Paese non sarebbero così grandi né così apprezzati nel mondo senza questo dato, questo valore della solidarietà”.

E pur non pronunciando mai la parola migranti, ha comunque sviluppato il tema, con un appello alla politica: “Il tessuto solidale di un Paese e al suo interno di ciascuna comunità è il bene comune prezioso e questo va sempre considerato a partire da chi ha responsabilità pubbliche”.

In quest’ottica proprio San Patrignano dimostra che “la vita di comunità, quando mette al centro la dignità della persone, unica, non ripetibile e mai uguale a nessun altro e il diritto di ognuno a diventare artefice del proprio futuro, è capace di sconfiggere l’egoismo, l’indifferenza, la paura, la solitudine”.

E di nuovo l’esempio di Sanpa offre lo spunto per un secondo appello del Capo dello Stato: “A volte di fronte alle difficoltà della vita, della convivenza, anche di fronte a mutamenti profondi e tumultuosi del nostro tempo si rischia di pensare che chiudersi in se stessi e scivolare nella solitudine possa essere un rifugio. E’ debole e triste”.

“Le preoccupazioni vanno comprese, nessuno ha il diritto di ignorarle, ma non ci si può arrendere alla paura”, ha concluso.

La visita del presidente ha coinciso con la giornata internazionale della lotta alle droghe e, dopo aver ascoltato la testimonianza di due giovani ospiti della comunità, che hanno completato il loro percorso, il presidente ha suggerito: “Ai giovanissimi di questo Paese che possono entrare in contatto con le droghe dico di non cedere la libertà a droghe vecchie e nuove”.

La droga “si manifesta con molte maschere, ma produce una condizione di morte e oppressione che ben conosciamo. E’ importante che in questi 40 anni San Patrignano come altre realtà abbia dimostrato che la droga può essere sconfitta, se ne può uscire”.

(Dell’inviato Tommaso Romanin/ANSA)

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