Più che dimezzata in 25 anni la mortalità di bimbi sotto i cinque anni

Volontari dell'UNICEF aiutano le mamme in Muna Garage IDP camp, nel nordest della Nigeria.
Volontari dell'UNICEF aiutano le mamme in Muna Garage IDP camp, nel nordest della Nigeria.

CITTA’ DEL VATICANO. – Più che dimezzati in un quarto di secolo, secondo l’Unicef, i tassi di mortalità annuale sotto i 5 anni, scesi da 12,6 milioni nel 1990 a 5,6 nel 2016. In calo anche le morti entro il primo mese di vita, passate da 5,1 a 2,6 milioni. Ogni anno, tuttavia, continuano a morire 5,2 milioni di neonati e oltre un milione lo stesso giorno della nascita.

È quanto emerge dalla 24/a Assemblea generale dell’Accademia Pontificia per la Vita, che riflette sul tema “Uguali alla nascita? Una responsabilità globale”. Gli esperti riuniti in Vaticano evidenziano come più dell’80% dei decessi siano causati da nascite premature, complicazioni durante il parto e infezioni come setticemia, polmonite e meningite.

“La maggior parte di queste morti sarebbe evitabile se la madre e il neonato avessero accesso a un’assistenza sanitaria di qualità, a nutrizione e ad acqua pulita”, ha detto all’ANSA Carlo Hanau, docente di programmazione e organizzazione dei servizi sociali e sanitari alle Università di Modena e Reggio Emilia, ora in pensione.

“Le disuguaglianze economiche – ha aggiunto – sono infatti la principale causa dello stato di salute delle persone, soprattutto dei neonati”. I membri dell’Accademia vaticana invitano, infine, a seguire le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e dell’Unicef, secondo le quali “con un fondo internazionale iniziale pari a quello sanitario nazionale dell’Italia, oltre 115 miliardi di euro l’anno, si potrebbero evitare 97 milioni di morti premature nel periodo 2015-2030, di cui 50 milioni di nati morti, neonati e bambini entro i 5 anni di età”.

Lascia un commento