Mondiali: la Svezia travolge il Messico, ma avanti insieme

Gli svedesi Emil Forsberg e Ola Toivonen festeggiano così la qualificazione. EPA/ROMAN PILIPEY

ROMA. – L’angoscia dei tifosi messicani si scioglie a partita finita, quando da Kazan piomba a Ekaterinburg la notizia del gol coreano che condanna la Germania campione del mondo al prematuro ritorno a casa. Nel lunghissimo recupero arriverà anche il raddoppio asiatico, ma ormai la festa centramericana si è scatenata.

Una Svezia determinata, solida dietro e concreta davanti, cinica e fisicamente straripante, ha appena vinto 3-0, risultato che la proietta in vetta al Gruppo F. Sembra impossibile che i tedeschi non riescano a segnare ed affondare le speranze messicane. Invece va proprio così ed al fischio finale Svezia e Messico volano agli ottavi a braccetto. Il giorno del sorteggio, quando nessuno poteva pronosticare la debacle germanica (fuori come ultima del gruppo), una delle due era data per certa eliminata. Ora possono continuare a sognare.

Nella partita che al Messico basterebbe pareggiare, Carlos Osorio non cambia di una virgola la formazione che aveva battuto la Corea del Sud. Da quando è ct (ottobre 2015) mai il tecnico colombiano aveva messo in campo la stessa formazione in due occasioni consecutive. Nessun cambio rispetto agli 11 battuti dalla Germania anche per Janne Andersson.

Il primo tempo è intensissimo, con la Svezia che si rovescia subito in avanti per cercare quel gol che le è indispensabile. La prima ammonizione arriva dopo appena 15″, intervento alle spalle di Gallardo su Toivonen. Forsberg al 5′ impegna Ochoa, che alza in angolo una punizione velenosa. Il portiere messicano tiene lo 0-0 anche al 31′, con una deviazione difficile su tiro ravvicinato di Berg.

Tra i due episodi il Messico trema al 29′, quando l’arbitro argentino Pitana consulta il monitor della Var, dopo un sospetto tocco col braccio di Hernandez nella propria area. Ma il responso è negativo, niente rigore tra le veementi proteste svedesi. L’occasione migliore dei centramericani al 17′ con il tiro a giro di Vela, a lato di un soffio.

La maggiore pressione svedese è premiata al 5′ della ripresa con Augustinsson, difensore del Werder Brema, alla prima rete in nazionale. Il tocco al volo per battere Ochoa è da attaccante esperto. Colpito a freddo, il Messico perde improvvisamente tutte le sue certezze e sbanda. In 10 minuti arriva anche il 2-0, con il rigore trasformato da Granqvist per il fallo (invero molto cercato) dell’ex giallorosso Moreno su Berg.

La Svezia ormai è in una botte di ferro, mentre la panchina avversaria sta con le orecchie incollate alle radio. La testa dei messicani non c’è più e sul maldestro tocco di Alvarez, arriva l’autorete. Potrebbe essere una disfatta, ma anche la Germania ha la sua Corea e mister Osorio avrà un’altra occasione.