Conte da Mattarella, è asse su modifica regolamento di Dublino

Il Presidente Sergio Mattarella con il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte in occasione dell'incontro per il prossimo Consiglio Europeo.
Il Presidente Sergio Mattarella con il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte in occasione dell'incontro per il prossimo Consiglio Europeo. (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

ROMA. – Nessuna divergenza sulla richiesta da parte del governo italiano di un cambio radicale del regolamento di Dublino. Sulla partita europea il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Giuseppe Conte mostrano una visione comune che fa perno sulla necessità di una solidarietà europea sul dossier migranti. Ma al centro della colazione di lavoro al Quirinale che precede il Consiglio Ue, c’è anche un altro tema prioritario del governo giallo-verde: il reddito di cittadinanza e, in particolare, la possibilità di legare le risorse del Fondo Sociale europeo ad una delle misure chiave per il M5S.

Al Quirinale il capo dello Stato riceve, oltre al premier, i vice Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il titolare del Mef Giovanni Tria, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, il ministro degli Esteri Enzo Moavero, il ministro per gli Affari Europei Paolo Savona e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti.

Tutti convergono sulla necessità di una svolta Ue nella gestione dei migranti a partire dalle quote obbligatorie: chi sbarca in Italia sbarca in Europa, è il concetto che Conte ribadisce. Concetto sul quale, spiega chi era presente alla riunione, Mattarella concorda puntualizzando, tuttavia, la distinzione tra il tema delle quote e quello dei salvataggi in mare.

Punto, quest’ultimo, sul quale l’Italia non può mostrare alcuna crepa rispetto alla linea della tutela delle vite umane, è il concetto sottolineato dal capo dello Stato. Quella al Quirinale, spiegano fonti del Colle, è stata una “riunione fattiva, operativa, focalizzata sulla soluzione di problemi”.

Una riunione nella quale il premier spiega come l’Italia, al Consiglio Ue, sia pronta a chiedere che le risorse del Fse siano potenziate e destinate in maniera più netta all’inclusione sociale. Se ciò avvenisse il piano del governo sarebbe usare quelle stesse risorse per la riforma dei centri dell’impiego, “punto cardine” – spiega Conte in mattinata nella sua informativa alla Camera – del reddito di cittadinanza.

Di fatto, il governo proverebbe a utilizzare, sia pur indirettamente, i fondi europei per una delle misure chiave dei prossimi mesi. E, se dal Consiglio Ue arrivasse il via libera, Conte potrebbe smussare, eliminando per esempio la possibilità di un veto alle conclusioni finali, la sua trincea in chiave immigrazione.

E’ invece Matteo Salvini a porre in primo piano al Colle il tema della Libia, anticipando tra l’altro l’ok del Cdm in serata all’invio di 12 motovedette. L’attenzione del governo sulla Libia è massima e tutta indirizzata a mantenere, rispetto alla Francia, la leadership nella strategia di capacity building nel Paese nordafricano.

In questo senso è agli Usa che il governo, in questi giorni, sta guardando: un eventuale “cappello” di Washington rafforzerebbe infatti la strategia italiana in Libia rispetto all’asse franco-tedesco. E i buoni rapporti tra Conte e il presidente Usa Donald Trump allargano il sentiero di quest’ipotesi: difficile, infatti, che il dossier libico non sia uno dei punti sul tavolo del bilaterale tra Conte e Trump, previsto il 30 luglio a Washington.

(di Michele Esposito/ANSA)