Nel 2107 i reati calano del 10%. Milano “capitale del crimine”

Posto di blocco dei Carabinieri con il mitra spianato
Posto di blocco dei Carabinieri. ANSA/CESARE ABBATE/

ROMA. – Nel 2017 i reati denunciati nel nostro Paese sono calati del 10% rispetto all’anno prima. A rilevarlo è il Censis, che ha elaborato i dati del ministero dell’Interno, nel primo Rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia. Lo studio sottolinea come a fronte di dati in calo sia alta la percezione di insicurezza, con la criminalità al centro delle preoccupazioni per un italiano su quattro.

PIU’ REATI NELLE GRANDI CITTA’

La concentrazione dei reati in alcune zone amplifica le paure. In sole quattro province, dove vive il 21,4% della popolazione, si consuma il 30% dei reati. Al primo posto per numero di denunce, è Milano, “capitale del crimine” secondo il Censis, con 237.365 reati commessi nel 2016 (il 9,5% del totale), poi Roma (con 228.856 crimini, il 9,2%), Torino (136.384, pari al 5,5%) e Napoli (136.043, pari al 5,5%). Anche considerando l’incidenza del numero dei reati in rapporto alla popolazione, Milano resta in vetta alla classifica, con 7,4 reati denunciati ogni 100 abitanti, seguita da Rimini (7,2), Bologna (6,6), Torino e Prato (entrambe con 6 reati ogni 100 abitanti).

LA PARABOLA NEGLI ULTIMI 10 ANNI

Nel 2008 i reati denunciati in Italia erano complessivamente 2.709.888, sono aumentati fino ai 2.892.155 del 2013 per poi diminuire di anno in anno fino al minino di 2.232.552 del 2017, con una riduzione del 17.6% rispetto a dieci anni fa e del 10.2% nell’ultimo anno.

DAL 2008 QUASI DIMEZZATI GLI OMICIDI

Gli omicidi, in particolare, si sono ridotti dai 611 del 2008 ai 343 dell’ultimo anno, con un calo vicino al 45%. Anche rapine e furti, che sono quelli che destano maggiore preoccupazione per la diffusione e le modalità di esecuzione, sono notevolmente diminuiti. In particolare, le rapine sono passate da 45.857 a 28.612 (-37,6%), mentre i furti sono scesi da quasi 1,4 milioni a poco meno di 1,2 milioni (-13,9%).