Disgelo Usa-Russia, via libera al summit tra Trump e Putin a Helsinki

Donald Trump e Vladimir Putin in un'immagine d'archivio.
Donald Trump e Vladimir Putin in un'immagine d'archivio. FOTO EPA/MIKHAIL KLIMENTYEV/SPUTNIK/KREMLIN POOL

MOSCA. – Habemus summit. La visita di John Bolton a Mosca, consigliere per la sicurezza nazionale di Donald Trump, è stata risolutiva e dopo una giornata di consultazioni, per ultimo con Vladimir Putin, il Cremlino ha diffuso l’atteso annuncio: il vertice tra il leader americano e quello russo si farà. Per i dettagli però – dove e quando – bisognerà aspettare. Lo zar nel mentre si augura che questo possa essere l’inizio della fine delle ostilità fra Usa e Russia e il ritorno a una “piena cooperazione”.

Di fatto, i primi dettagli li ha forniti lo stesso Trump dopo qualche ora: “L’incontro con Vladimir Putin – ha annunciato il presidente Usa – potrebbe svolgersi ad Helsinki e sarà probabilmente dopo la mia visita alla Nato”. “A breve – ha aggiunto – ci sarà la conferma ufficiale sulla località del vertice”.

Bolton, nella conferenza stampa dopo i colloqui con lo zar, ha detto chiaro e tondo che “nonostante il frastuono politico” di Washington il presidente Trump ha ritenuto essenziale “per gli interessi degli Usa”, ma non solo, procedere con il tanto atteso summit, sfidando dunque chi è pronto a saltargli al collo, leggendo in questo una prova ‘dell’aiutino’ russo nella sua corsa alla Casa Bianca.

Una posizione che Bolton – falco di razza, noto per le sue posizioni intransigenti nei confronti di Putin – ha giudicato “senza senso”. “Sfido chiunque a dire che il presidente degli Stati Uniti e quello della Russia non debbano vedersi, peraltro molti leader europei, tra cui Francia, Germania e Italia hanno avuto colloqui bilaterali con Putin”.

Dunque nessuna concessione a prescindere, per quanto Bolton non esclude che il summit possa dare “risultati concreti”. In che direzione al momento è difficile dire. I temi sono molteplici, dal disarmo alla Siria, dall’Ucraina alla Corea del Nord, dalla politica commerciale alla guerra diplomatica. A cornice di tutto, le sanzioni.

Bolton ha rivelato di averne parlato con il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte e di aver ribadito che la posizione degli Usa è sempre la stessa: “Devono restare”. Ma nulla è per sempre e l’attesa ora cresce. “Questo summit sarà l’evento politico dell’estate”, ha dichiarato l’assistente presidenziale russo per gli affari esteri Yuri Ushakov.

Se sulla località del vertice si è pronunciato Trump indicando Helsinki come la città prescelta, rispetto alle date, indiscrezioni indicano il giorno del summit tra il 13 e il 15 luglio. Ma il 15 a Mosca si terrà la finale dei Mondiali e la meccanica del summit pare escludere fin da subito quell’opzione.

Trump e Putin, infatti, si vedranno nel primo pomeriggio, “per alcune ore”, avranno una colazione di lavoro, un colloquio a quattr’occhi, seguito dal formato esteso, e a chiosa di tutto ci sarà “probabilmente” un conferenza stampa e una dichiarazione congiunta sui risultati del summit, che potrebbe dare il là “ad azioni congiunte” sulla scena internazionale. Il Cremlino ha già fatto sapere che lo considera un passaggio “cruciale” e che si preparerà con “attenzione”.

(di Mattia Bernardo Bagnoli/ANSA)

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