Perù: recuperati cadaveri tre alpinisti su Ande, due europei

Tra le nevi sulla cima dell'Alpamayo
Tra le nevi sulla cima dell'Alpamayo

ROMA. – I corpi senza vita di due alpinisti, un uomo britannico e una donna slovena, e quello di una guida peruviana sono stati recuperati ieri dopo essere stati travolti da una valanga su una montagna di 5.947 metri di altezza nelle Ande del nord-est del Perù. Lo riportano media locali. “Abbiamo concluso il recupero dei cadaveri degli alpinisti che sono stati sepolti da una valanga”, ha detto il maggiore Antonio Zea, della polizia d’alta montagna di Ancash, spiegando che l’incidente è avvenuto sabato nell’area chiamata Ferrari, sulla cima Alpamayo.

“Mentre scalavano la montagna è caduta una valanga nella quale gli alpinisti sono rimasti uccisi”, ha spiegato Zea. Un cittadino argentino fidanzato della scalatrice slovena, non ancora identificato, è stato salvato dall’incidente. Secondo la polizia, gli alpinisti rimasti uccisi sono il britannico Samuel Paul Richard Blelock, 55 anni, la slovena Eva Zontar Litija, 27 anni, e la guida peruviana Jaime Quintana Figueroa, 40 anni.

La guida alpina Peter Alvarado e un gruppo di tedeschi che si trovavano nella zona hanno riferito dell’incidente alla stazione delle guide di Huaraz, dalla quale hanno chiesto aiuto alla polizia. Negli ultimi due anni, sei alpinisti stranieri sono morti a causa di incidenti sulle montagne peruviane. La Cordigliera bianca (nord-est), dove si trova l’Alpamayo, è un’area turistica frequentata da alpinisti provenienti da diverse parti del mondo.