Trump attacca gli alleati Nato, alta tensione al Summit

Donald Trump con un cappellino con la scritta USA
Il presidente Usa, Donald Trump.

BRUXELLES. – Un altro vertice internazionale ad alta tensione, o piuttosto sotto scacco delle raffiche di tweet di Trump che, ancora prima di decollare per una Bruxelles blindatissima, ha già dato sfogo ai suoi umori attaccando gli alleati europei con un nuovo affondo sulle spese militari.

E’ il clima incandescente alla vigilia del summit della Nato, che molti temono possa finire in un flop ancora peggiore del G7 canadese. Al punto che persino l’incontro con Putin potrebbe essere “più facile”, secondo lo stesso presidente Usa, che vedrà il leader russo il 16 luglio a Helsinki, al termine del suo tour in Europa, dove visiterà anche la premier britannica Theresa May.

A poco insomma sembrano valere le cifre “incoraggianti” sull’aumento delle spese militari messe sul tavolo come ramoscello d’ulivo dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Così come gli appelli della Ue che ricorda a Trump che “gli Usa non hanno nessun miglior alleato” che lavora per una difesa comune.

“I Paesi della Nato devono pagare di più, gli Stati Uniti devono pagare di mano” altrimenti “è molto ingiusto per i contribuenti Usa”, è il tutt’altro che conciliante messaggio a caratteri cubitali sparato dal tycoon prima di salire sull’Air Force One, quando poco prima aveva già rintuzzato le accuse all’Ue sul fronte dazi: “Per di più, perdiamo 151 miliardi di dollari in commercio con l’Unione europea”.

Non mancheranno, quindi, i focolai di conflitto – a cui si aggiungono anche il nodo Iran e le relazioni con la Russia – tra i 29 leader e le 55 delegazioni con ministri degli Esteri e della Difesa che si incontreranno domani e dopodomani a Bruxelles, per il primo vertice nella nuova futuristica sede della Nato.

L’Ue è già sul piede di guerra: “E’ sempre importante”, ha ammonito il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk rivolgendosi a Trump, “ricordare chi è il tuo partner strategico e chi è il tuo problema strategico” perché l’Ue, che ha siglato un’intesa di cooperazione con l’Alleanza e che investirà 27,5 miliardi di euro del suo futuro bilancio in difesa e sicurezza, spende per questo “molto di più della Russia e come la Cina”. Per Tusk “i soldi sono importanti, ma la solidarietà genuina” tra alleati “ancora di più”.

“Ci sono disaccordi e mi aspetto discussioni franche al summit, ma la Nato resta la pietra angolare della sicurezza transatlantica nonostante questi disaccordi”, ha cercato di minimizzare Stoltenberg. Il primo argomento del segretario dell’Alleanza per cercare di calmare le acque è che, grazie “alla leadership” di Trump, “le nuove stime di spesa” per la difesa “nel 2018 sono incoraggianti”, perché “tutti gli alleati della Nato hanno smesso di tagliare e hanno aumentato il budget, con il più grande aumento in una generazione” nel 2017 su 4 anni consecutivi di trend positivo.

Il fatto è che, sebbene siano saliti a 8 su 29 i Paesi con il 2% del Pil investito in difesa, molti degli altri 21 sono ancora lontani dall’obiettivo, stabilito nel 2014 anche se con scadenza nel 2024. Tra questi ultimi rientra anche l’Italia, con l’1,15%, ma in crescita rispetto a quattro anni fa. “Conosciamo le richieste in tal senso che arrivano dagli Stati Uniti. E’ un’impegno che dovremo affrontare”, ha assicurato il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, che accompagnerà insieme al ministro della Difesa Elisabetta Trenta il premier Giuseppe Conte al summit.

L’Italia però chiederà “con forza” alla Nato “un riequilibrio dell’impegno dell’Alleanza atlantica verso il Mediterraneo”, con un impegno maggiore sul fronte migranti in quanto, secondo il ministro, nei barconi potrebbero esserci anche terroristi come jihadisti di ritorno.

(di Lucia Sali/ANSA)

Lascia un commento