Cresce la spesa per lo spettacolo, ma il cinema crolla

Folla assiepata in un concerto di Vasco Rossi, schermi giganti con la sua immagine.
Record mondiale di Vasco Rossi a Modena. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

ROMA. – Gli italiani spendono di più per lo spettacolo (+0,71%) e il volume d’affari cresce (+4,45). Ma parallelamente diminuiscono le attività (-2,56%) e gli ingressi (4,31%). E nel contrasto, aumenta il prezzo dei biglietti (+5,25%). A raccontarlo sono i dati 2017 dell’Annuario dello Spettacolo di Siae, il più grande database del settore che ogni anno fornisce una panoramica su spesa e presenza del pubblico a cinema, teatro, concerti, stadi, sale da ballo, mostre in Italia.

“Un quadro – commenta il presidente della Siae, Filippo Sugar – che conferma le potenzialità del comparto con organizzatori sempre più professionali, investitori privati che credono nel ‘mezzo’ spettacolo per diffondere il loro marchio, consumatori attenti ed esigenti”. Ma anche, dice, “un mix che va alimentato, dando voce a nuovi autori, supportando le nostre produzioni, allargando le possibilità di fruizione degli spettacoli ad una più ampia fascia di popolazione anche attraverso una battaglia decisa al secondary ticketing”.

Un anno ‘contrastato’ dunque, il 2017 dello spettacolo in Italia. Il volume d’affari è, infatti, cresciuto più del 2016 (+4,45% contro il +3,18% del 2016 su 2015), superando nelle performance altri settori economici. Ma il 2017 sembra anche l’anno degli eccessi: da un lato il crollo del cinema che, ha perso oltre 14 milioni di spettatori (orfano di Checco Zalone, il cui Quo vado fu visto da quasi 10 milioni di spettatori, mentre il film più seguito nel 2017 è stato La bella e la bestia con 3,4 milioni di biglietti), dall’altro il record mondiale di Vasco Rossi a Modena e le buone performance di lirica, balletto e sport.

Scendendo nel particolare dei dati presentati oggi (14 mesi, da gennaio 2017 a febbraio 2018), il cinema perde sotto tutte le voci: -2,61% numero di spettacoli, -12,48% ingressi, -10,88% spesa al botteghino, -9,55 spesa del pubblico, -9,59% volume d’affari. In deciso aumento le presenze (+36,90%), parametro, però, poco indicativo in questo settore. In flessione è anche il teatro: -1,70% ingressi, -1,25% allestimenti, -3,87% spesa al botteghino, -6,06% spesa del pubblico e -6,75% volume d’affari.

Vivace invece la lirica che nel 2017 cresce nel numero di spettacoli (+8,68%), buona performance per il balletto (+0,26% volume d’affari, nonostante il -38,58% di presenze), più in sofferenza rivista e commedia musicale. Tiene bene l’attività concertistica nel complesso (+1,49% ingressi, +7,73% spesa al botteghino e +7,20% volume di affari), con la musica leggera ancora regina.

Allo sport il volume d’affari più elevato, il 43,54% dell’intero settore economico dello spettacolo, dove cresce il botteghino (+15,61%) e, appunto, volume d’affari +12,75%, ma scendono spesa del pubblico (-0,82%) e numero di spettacoli (-1,70%). In particolare il calcio da solo macina l’80,55% di tutto il suo settore. Contrazione per ballo e concertini, mentre segno positivo va alle attrazioni dello spettacolo viaggiante e alle attività con pluralità di genere.

Ottimi risultati per mostre ed esposizioni, sia culturali che con finalità commerciali: +8,18% spettacoli, +6,59% ingressi, +13,40% spesa al botteghino, +2,30 spesa del pubblico, +4,73% volume d’affari, ma -11,65% presenze. In flessione la spesa del pubblico per le altre voci di spesa che accompagnano la fruizione, dai costi di prevendita alle consumazioni al bar (-1,29%).

Quanto all’utilizzo delle opere, a dominare le classifiche sono, oltre al film La bella e la bestia, ancora Notre Dame de Paris a teatro (oltre 240.000 spettatori), Vasco Rossi in concerto a Modena (225.173 ingressi), il Nabucco all’Arena di Verona (95.000) e Le otto montagne di Paolo Cognetti, libro più stampato nel 2017.

(di Daniela Giammusso/ANSA)

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