M5S e Lega aprono il dossier manovra, tra promesse e paletti Ue

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte (C), con il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini (D) ed il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico e vicepremier Luigi Di Maio (S), durante il dibattito alla Camera sul voto di fiducia al nuovo governo
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte (C), con il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini (D) ed il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico e vicepremier Luigi Di Maio (S), durante il dibattito alla Camera sul voto di fiducia al nuovo governo, Roma, 06 giugno 2018. ANSA/ETTORE FERRARI

ROMA. – L’autunno “caldo” della legge di stabilità si avvicina e, prima della pausa estiva, il governo sceglie di accelerare facendo un primo punto sul dossier già domani, quando a Palazzo Chigi si terrà, salvo imprevisti, un supervertice tra il premier Giuseppe Conte, i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini e il titolare del Mef Giovanni Tria e il ministro per gli Affari Ue Paolo Savona. Sul tavolo c’è il grande nodo di trovare un compromesso, politico e di bilancio, tra le promesse elettorali di M5S e Lega e i paletti dell’Europa, con sullo sfondo un dato della crescita e dell’occupazione che dà i primi segnali di allarme.

La volontà di M5S e Lega è quella di andare fino in fondo sulle due misure “bandiera” per Di Maio e Salvini, reddito di cittadinanza e flat tax. Sul reddito di cittadinanza, non a caso, proprio in queste ore si registra una forte accelerazione. “Vogliamo partire con il reddito di cittadinanza già nel gennaio prossimo”, assicurano le stesse fonti. Sarà un provvedimento complesso, la cui discussione partirà al Senato dove i numeri della maggioranza sono risicati. Ma sarà un provvedimento sul quale, con il voto in 4 Regioni (Basilicata, Sardegna, Trentino Alto Adige, Abruzzo) alle porte, il Movimento non può e non vuole cedere neanche di un passo.

Parallelamente la Lega spingerà sul suo provvedimento “principe” – tra l’altro uno dei pochi punti di contatto rimasti con FI – ovvero sulla flat tax. L’idea sarebbe quella di partire dai commercianti, innalzando la soglia di fatturato per il forfait già previsto al 15%. Costo della misura, un miliardo.

Ma, al di là delle liquidità, il messaggio di M5S e Lega è chiaro: “reddito di cittadinanza e flat tax sono due misure propulsive”. Ed è un messaggio diretto, implicitamente, al “guardiano dei conti” Tria e anche all’Europa. Proprio la dialettica con l’Ue, per le sorti della prima legge di bilancio del governo giallo-verde, sarà decisiva. Il tendenziale rivisto al ribasso del Pil potrebbe in qualche modo spingere Bruxelles ad allentare i cordoni della borsa del deficit/Pil.

Ma, nel governo M5S-Lega, l’atteggiamento sui margini europei è simile a quello avuto sul dossier migranti. “In Italia ci sono 3 milioni di persone che non riescono a mangiare, ci sono tutti i margini Ue da conquistare”, spiegava solo qualche giorno fa Di Maio. A settembre, in un primo vertice tra i capi di Stato e di governo Ue previsto a metà del mese in Austria, l’Italia farà il suo primo passo e non si escludono mosse anche di rottura – per esempio sui fondi che l’Italia versa in Ue – in vista della prova di forza sui margini da ottenere per la manovra.

Sempre in chiave economica, M5S-Lega proseguono nella loro operazione di spoil system ai vertici di Authority, enti, dipartimenti. Sul tavolo di Conte, in queste ore, potrebbe essere già approdato il dossier di Consob sulla presunta incompatibilità del presidente Mario Nava. Dossier sul quale il presidente del Consiglio dovrà fare un’approfondita valutazione anche se l’impressione è che M5S e Lega puntino al cambio dei vertici.

Prossime sembrano essere anche novità sui vertici Istat mentre nel governo non si esclude che, a capo dell’Agenzia delle Entrate, resti Ernesto Ruffini. Potrebbe restare, per un altro anno, il commissario per la digitalizzazione Diego Piacentini: un emendamento nel Milleproroghe prevede infatti il prolungamento di un anno della carica, anche se non si escludono del tutto cambiamenti anche in questo settore.

(di Michele Esposito/ANSA)

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