Lazio Immobile non basta, Ancelotti bene la prima

Lorenzo Insigne in azione nella partita contro la Lazio.
Lorenzo Insigne in azione nella partita contro la Lazio. ANSA/CLAUDIO PERI

ROMA. – Non sarà spettacolare come quello di Maurizio Sarri, ma anche il Napoli di Carletto Ancelotti sa come si vince, nello specifico a spese di una deludente Lazio. Così il tecnico pluridecorato del calcio italiano, al ritorno nella serie A dopo nove anni abbondanti di esperienze e successi all’estero, ricomincia come aveva finito, ovvero con tre punti, come a maggio del 2009 in Milan-Fiorentina.

Questa volta la ‘prima’ alla guida del Napoli finisce 2-1 in rimonta, dopo che il ‘figlio ingrato’, il napoletanissimo Immobile, aveva portato in vantaggio i padroni di casa. Non è certo un Napoli al top, ma si comincia a vedere la mano dell’allenatore, nonostante Hamsik in regia ancora non funzioni bene.

Ma si nota come nel gioco di Ancelotti sia fondamentale la ricerca da parte dei compagni dell’attaccante di peso al centro del reparto avanzato. E visto che Milik sembra tornato quello di prima degli infortuni, ecco che i vicecampioni d’Italia rispondono a tono al successo (in extremis) della Juventus di CR7.

E la Lazio? E’ presto per dare giudizi che il 18 agosto non potrebbero mai essere definitivi, ma non sembra essersi rinforzata dopo una campagna acquisti in cui la dirigenza biancoceleste ha rinfoltito il centrocampo con Badelj e Berisha (oggi indisponibile) e per il resto si è limitata a sostituire i partenti: Acerbi per De Vrij e Correa per Felipe Anderson,

Ma in realtà andava preso un altro difensore valido (Caceres, oggi esterno sinistro, non basta) e forse anche un portiere. In più la squadra di Simone Inzaghi oggi ha scontato la giornata no di Luis Alberto e del suo gioiello Milinkovic-Savic, forse ancora distratto dalle voci di mercato. L’unica certezza rimane Immobile, già in palla e in gol dopo 25 minuti dopo splendido stop a seguire e tiro di sinistro.

E’ stato l’unico momento di esultanza della Curva Nord; da lì prima è partita la solidarietà alle vittime di Genova, con uno striscione esposto in prima fila, poi l’inquietante messaggio di un volantino di un sedicente direttivo ultrà che invitava le donne a rimanere fuori dalle prime 10 file, ‘la nostra linea trincerata’: la forze dell’ordine hanno acceso i fari sull’episodio.

Questioni ultrà a parte, per la Lazio c’è ancora molto da lavorare per Simone Inzaghi, specie per ciò che riguarda la difesa, settore al quale il tecnico nei giorni precedenti questa partita aveva già dedicato particolare attenzione. Lazio padrona del campo per i primi 25′ e 1-0 con Immobile, poi veniva fuori il Napoli, che sfiorava due volte il pari con Milik, il quale si vedeva poi annullare un gol per un fallo di Koulibaly su Radu. Il polacco si rifaceva poco dopo, nel recupero, mettendo in porta su assist di Callejon.

Lazio meno ordinata, e anzi incline alle distrazioni in difesa (male Bastos), ma pericolosa con Immobile al 9′ prima delle rete di napoletana di Insigne al 14′, su cross di Hysaj e tocco di Allan per l’attaccante ex Pescara, che batteva l’incerto Strakosha. Poi disordinati attacchi biancocelesti fino all’assalto finale, in cui la Lazio era anche sfortunata, con la traversa colpita da Acerbi proprio al 90′. Se il pallone fosse entrato forse adesso certi giudizi sarebbero diversi, ma il bello del calcio è anche questo.

(di Alessandro Castellani/ANSA)

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