Incubo Inter, non decolla e il Torino rimonta 2-2

Andrea Belotti dopo aver segnato il gol all'Inter.
Andrea Belotti dopo aver segnato il gol all'Inter. ANSA/MATTEO BAZZI

MILANO, 26 AGO – L’Inter non decolla. Anzi, sprofonda di nuovo nei dubbi e nelle incertezze dei vecchi tempi. Anti-Juve? No, per ora è l’anti-nessuno, perché dopo la sconfitta con il Sassuolo la reazione dei nerazzurri si è tramutata solo in un pareggio da incubo con il Torino, complice anche la serata horror di Samir Handanovic.

Nella prima stagionale a San Siro, gli uomini di Spalletti buttano via un doppio vantaggio, facendosi rimontare dai granata fino al 2-2 finale. Un pari che fa male, che toglie le poche sicurezze che la squadra si portava dietro dallo scorso campionato. Fischi finali dei tifosi che già prima della partita avevano preso posizione, invitando Spalletti e i suoi a non trovare scuse: “Testa bassa e vincere”.

In campo si vede un’Inter a due facce: attenta e propositiva nel primo tempo, timida e impaurita nella ripresa. Icardi e compagni infatti non sono partiti male, anzi. Il 3-4-2-1 scelto dal tecnico di Certaldo sembrava aver dato nuovo lustro ai nerazzurri. Una squadra diversa da quella vista a Reggio Emilia, tanto che alla prima occasione arriva il vantaggio: Icardi si traveste da uomo-assist e crossa per Perisic, che in girata col destro supera Sirigu.

Una partenza sprint che permette a Brozovic e compagni di prendere subito in mano il match, senza accelerare troppo e controllando lo sterile palleggio del Torino (che inoltre perde Ansaldi per infortunio). Quando spinge, però, l’Inter fa male, anche perché il 3-4-2-1 scelto da Spalletti le permette di essere più propositiva rispetto all’esordio di Reggio Emilia. Non a caso arriva il raddoppio, con un colpo di testa di De Vrij su punizione della destra di Politano.

Doppio vantaggio meritato, vista soprattutto la timida prestazione granata. Il primo tiro in porta arriva dopo 39′ (colpo di testa centrale di De Silvestri), mentre Iago Falque si rende pericoloso nel finale di tempo con un mancino su punizione che termina a lato di poco. Partita in scioltezza per l’Inter? No, tutt’altro, perché la gara cambia radicalmente ad inizio ripresa.

Il Torino entra in campo con ben altra attitudine, mentre l’Inter rimane negli spogliatoi. I granata spingono e accorciano le distanze grazie ad una dormita della difesa nerazzurra: su lancio di Iago Falque, D’Ambrosio si fa sfuggire Belotti mentre Handanovic esce a vuoto, lasciando libero il bomber di insaccare.

Un match che d’improvviso si complica per Icardi e compagni, perché il Torino prende fiducia. Ci pensa Meite a completare la rimonta, approfittando di un mezzo errore di Handanovic sul suo mancino dal limite. Spalletti prova a dare la scossa inserendo Keita (out Vrsaljko per trauma distorsivo-contusivo alla caviglia, stesso problema di Asmoah), ma l’Inter rivede tutti i fantasmi di Reggio Emilia.

Cambi tardivi per il tecnico, soprattutto quello di Lautaro Martinez, inserito solo al 91′ con due minuti rimanenti sul cronometro. Anche perché l’argentino ha creato le ultime due occasioni, servendo prima Perisic (decisivo Sirigu) e poi Icardi, senza fortuna. Finisce 2-2, tra i fischi degli oltre 59mila presenti a San Siro. Dopo due giornate l’Inter si trova così già a -5 da Juventus e Napoli: non propriamente l’inizio di campionato di chi vuole lottare per lo scudetto.

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