Tria a Pechino: “Italia affidabile e integrata nell’Euro”

Il ministro Giovanni Tria incontra a Pechino il ministro delle Finanze cinese Liu Kun nell'ambito della sua missione in Cina
Il ministro Giovanni Tria incontra a Pechino il ministro delle Finanze cinese Liu Kun nell'ambito della sua missione in Cina (fototecnico da Corrado Chiominto--Ansa)

PECHINO. – L’Italia è un Paese affidabile: ha già adottato misure in tal senso e altre ne prenderà all’insegna della stabilità: nella ricca giornata d’incontri tra banche e grandi fondi sovrani (Cic, Safe, National Council for Social Security Fund e Silk Road Fund), il ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria traccia un quadro ben definito e rassicurante agli investitori cinesi già legati all’Italia con i quali sono state discusse le future collaborazioni ‘ad ampio raggio’.

Alla base di tutto, secondo le diverse e concordanti fonti consultate dall’ANSA, l’integrazione piena nell’area dell’euro che, è stato ribadito, non è in discussione. Nei colloqui di “assoluta cordialità”, Tria ha esposto ciò che è stato fatto in Italia, la situazione economica attuale e quello che sarà sviluppato dall’azione del governo nelle sue linee principali.

Le controparti, ha rilevato una fonte, hanno apprezzato il tono accademico e pacato del ministro ed i suoi legami consolidati con la Cina, interessati a capire il modello italiano e le riforme di lavoro e pensioni. Il Dragone, con un’economia lontana dalla crescita a due cifre e con la società segnata dal rapido invecchiamento, deve apportare diverse correzioni tra welfare da potenziare ed età pensionistica da alzare dai 55 anni attuali. Temi sensibili, ad esempio, per l’ex ministro delle Finanze riformista Lou Jiwei, a capo del National Council for Social Security Fund (oltre 300 miliardi di dollari di asset), con cui c’è stato un utile scambio di vedute.

Nella nota del ministero, Tria ha approfondito le prospettive di collaborazione e investimenti anche in Paesi terzi, nella cornice della “Belt and Road”, con Wang Yanzhi, il direttore esecutivo di Silk Road Fund, che ha in portafoglio il 5% di Autostrade per l’Italia. Con Tian Guoli, presidente della China Construction Bank (secondo istituto del Paese), e col presidente di China Investment Corporation (Cic) Tu Guangshao, il ministro, alla presenza del neo ad di Cassa depositi e prestiti Fabrizio Palermo, ha esaminato le collaborazioni in corso e posto le basi per piani d’investimento in settori tradizionali e innovativi.

Ha rilevato l’interdipendenza delle economie italiana e cinese e il grande potenziale della Nuova via della Seta su terra e mare, a partire dallo sviluppo dei terminali marittimi della Via della Seta che trovano nei porti italiani del Nord Tirreno e Nord Adriatico (Genova e Trieste), naturali punti di sbocco per la diretta immissione nella rete di trasporto trans-europea. In serata, Tria è stato ospite della Scuola di formazione del Partito comunista cinese con cui ha avuto scambi approfonditi nel periodo 2010-2016 quale presidente della Scuola nazionale dell’ amministrazione.

Dopo gli ultimi incontri di domani mattina, il ministro e la sua delegazione si trasferiranno a Shanghai dove tra gli eventi sono previsti una visita alla Borsa di Shanghai e incontri con le autorità locali e i rappresentanti della business community cinese e italiana.

Venerdì 31 agosto, invece, è attesa la sua partecipazione a Shanghai alla prima del “Don Chisciotte” del Corpo di Ballo della Scala di Milano, che torna in Cina con una nuova tournee a due anni di distanza dall’ultima. Sono 15 le recite in programma includendo “Giselle”, tra Shanghai, Tianjin, Xi’an e Macao.

(di Antonio Fatiguso/ANSA)

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