Dimarco trafigge l’Inter, festa Parma a S.Siro

Federico Dimarco festeggia con i compagni il gol contro l'Inter.
Federico Dimarco festeggia con i compagni il gol contro l'Inter. ANSA / MATTEO BAZZI

MILANO. – L’Inter crolla ancora e rischia di abbandonare subito il sogno di lottare alla pari con la Juventus in campionato. Il Parma espugna San Siro con un gol dell’ex Federico Dimarco, complice il solito Samir Handanovic, e lascia i nerazzurri in classifica a soli quattro punti dopo altrettante gare. Un avvio traumatico, anche perché domani gli uomini di Luciano Spalletti possono trovarsi già a -8 dai bianconeri e dalla vetta. Proteste dell’allenatore interista che reclama un rigore per un tocco con il braccio di Dimarco.

Testa probabilmente già alla sfida di Champions di martedì con il Tottenham, ma non può essere solo questo. Perché l’Inter vista al Meazza è una squadra lenta e senza la capacità di far male ad una difesa organizzata come quella del Parma.

Spalletti mischia le carte con un turnover che non porta alcun effetto. Il toscano punta a sorpresa su Candreva e Dalbert, lasciando in panchina Politano, Asamoah e Icardi. Al suo posto Keita. Ma né le riserve né i titolari riescono a venirne a capo. Il modulo è il classico 4-2-3-1, ma in campo si è vista un’Inter lenta, poco efficace sulla trequarti e non incisiva in attacco.

Oltre venti tiri in porta non danno l’idea esatta dell’andamento di una partita che andava chiusa subito e senza troppi patemi. Flop di Keita, ancora lontano dall’intesa con i compagni. Non fa meglio Mauro Icardi, entrato a inizio ripresa e ancora a secco in questo avvio di campionato. Anzi, l’attaccante nerazzurro ha pure sprecato due occasioni a pochi passi della porta.

Primi grattacapi per Spalletti che non riesce a trovare la sua formazione ideale: in ogni caso quello che manca è il gioco. Non sono bastati nemmeno la nuova terza maglia e i biondi capelli di Brozovic ad animare il centrocampo e la manovra, lenta e compassata per troppi minuti. Le folate ci sono state, ma il Parma le ha controllate quasi sempre senza andare nemmeno in affanno.

Davanti ai circa 60mila di San Siro, il copione della partita è stato chiaro fin da subito, con i nerazzurri a gestire il possesso senza avere grandi idee. L’Inter spinge soprattutto dalla mezz’ora in poi, quando arrivano le occasioni pericolose. Al 17′ Perisic, tra i più attivi in avvio, non trova la porta con un mancino al volo su cross di Candreva.

Al 27′ sfiorano il vantaggio D’Ambrosio e Skriniar, che su corner non trovano la deviazione a pochi passi dalla porta a Sepe battuto. Ci provano dalla distanza Nainggolan, Brozovic e lo stesso Perisic, ma il portiere gialloblu risponde sempre presente.

A sbloccare il risultato nella ripresa è stato così il Parma, in una delle sue poche sortite offensive. Al 34′ Dimarco, terzino di scuola Inter, ha trovato il suo primo gol in Serie A con un mancino dalla distanza che si è infilato nel sette con Handanovic immobile e colpevole. Dimarco è stato decisivo anche in occasione di una deviazione sulla linea su una conclusione di Perisic: un intervento con il braccio, ma il Var non ha confermato.

Al Meazza finisce così con i tifosi delusi e qualche fischio, anche perché l’Inter non trova la vittoria in casa da quattro partite di fila (compresa la scorsa stagione). Non un buon viatico per l’imminente sfida di Champions con il Tottenham.

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