Di Maio in Cina: “Accordo investimenti in Paesi terzi”

Un primo piano di Luigi Di Maio,
Di Maio è a Chengdu per una missione in Cina di tre giorni

CHENGDU (CINA). – La “task force Cina”, la struttura interministeriale che fa capo al Mise, mette a segno un primo colpo: a Pechino sarà firmata con la National Development and Reform Commission un memorandum durante la visita del vicepremier, ministro del Lavoro e Sviluppo economico Luigi Di Maio, dedicato agli investimenti congiunti in Paesi terzi. Lo stesso Di Maio, che ha involontariamente “anticipato” la firma, ha spiegato in una conferenza stampa a Chengdu, nello Sichuan, di ritenere l’accordo “strategico per l’Italia e che ci eleva a ruolo di partner privilegiato della Cina”.

L’idea, ad esempio coinvolgendo la Cdp con l’omologa cinese, è investire “con la Cina in Paesi terzi”, come “in quelli africani che può essere un’ottima occasione per migliorare la vita dei Paesi e, allo stesso tempo, migliorare le condizioni economiche delle nostre aziende”.

Di Maio è a Chengdu per una missione in Cina di tre giorni: domani inaugurerà la Western China International Fair in cui l’Italia indosserà i panni di Paese ospite d’onore, col più grande padiglione espositivo straniero e con 66 aziende a rappresentare “il Dna del made in Italy”, ha detto Di Maio, richiamando il design della struttura elicoidale.

Uno spazio curato dall’Ice per rappresentare simbolicamente i settori di collaborazione prioritaria tra Italia e Cina, con eccellenze di innovazione tecnologica, ambiente, urbanizzazione sostenibile, sanità, agroalimentare e vini, e lifestyle. Se i dati dovessero essere confermati, il 2018 “segnerà il record di volumi di relazioni commerciali con la Cina”, ha aggiunto Di Maio.

Un altro passo della task force Cina, dopo la presentazione dell’1 ottobre a Roma alle aziende italiane del “Position Paper 2018-19” della Camera di Commercio Ue in Cina, è un memorandum sulla “Belt and Road initiative”, la nuova via della Seta promossa da Pechino per collegare l’Asia a Europa e Africa.

“Siamo contenti di essere l’unico Paese del G7 ad avere portato avanti fino a questo punto i negoziati ed è chiaro anche che entro la fine dell’anno si potrebbe arrivare alla firma e alla chiusura dei negoziati qualora si possa discutere nei prossimi mesi di alcune questioni che per noi sono dirimenti”, come la rimozione delle barriere non tariffarie all’export agroalimentare.

La fiera di Chengdu, città in cui Di Maio ha detto per due volte di aver visto “tratti europei”, sarà la prova generale dei rapporti con la Cina in vista dell’appuntamento di Shanghai dove il 5-10 novembre prossimo si terrà la prima edizione della China International Import Expo (Ciie). Di Maio vi parteciperà e l’Italia dovrebbe avere il secondo padiglione più grande dopo quello tedesco.

Il vicepremier ha visto il segretario del Pcc dello Sichuan e in serata l’omologo Hu Chunhua con cui sono stati discussi temi comuni, come la Belt and Road (“Roma è la sua fine ideale”, ha detto Di Maio, citando Hua), partecipando alla firma di quattro accordi, tra cui un memorandum Sichuan-Italia sugli investimenti.

(dell’inviato Antonio Fatiguso/ANSA)

Lascia un commento