Scontro sull’Iran all’Onu,Trump vara nuove sanzioni

Il presidente dell'Iran, Hasan Rohani, all'Onu
Il presidente dell'Iran, Hasan Rohani, all'Onu

NEW YORK.- Per un momento al Palazzo di vetro di New York si è creduto potesse esserci uno spiraglio di dialogo tra Washington e Teheran. Ma ogni illusione è stata subito spazzata via dai fatti. Dal palco dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite il presidente americano Donald Trump ha annunciato nuove sanzioni contro l’Iran e, qualche intervento dopo, il presidente iraniano Hassan Rohani ha parlato di “terrorismo economico degli Usa”, con l’obiettivo di “rovesciare la leadership” della repubblica islamica.

Eppure in mattinata il tycoon in un tweet si era detto convinto che Rohani fosse “una persona assolutamente piacevole”. Anche se ancora è presto, aveva aggiunto Trump, per un incontro: “Forse un giorno, in futuro”. L’impressione era quella di un presidente americano tentato dall’adottare anche con il leader iraniano quello che oramai è stato ribattezzato il “metodo Kim”, passando dagli insulti alle lusinghe.

Ma l’inquilino della Casa Bianca non aveva fatto i conti con la reazione di Rohani, che ha negato con forza di aver mai richiesto un meeting con Trump, come quest’ultimo ha scritto nel tweet. Anzi, il presidente iraniano, in una intervista alla Cnn, ha raccontato di avere avuto ben otto richieste da parte americana per organizzare un vertice con il tycoon.

Arrivando all’Onu Trump ha quindi ribadito di volere “grandi relazioni” con Teheran, ma dal podio dell’Assemblea ha sferrato l’ennesimo durissimo attacco, tornando ad accusare l’Iran di sostegno al terrorismo e annunciando dal 5 novembre nuove misure punitive. “I leader iraniani continuano a seminare caos, morte e distruzione”, ha affermato il tycoon riferendosi soprattutto alla situazione in Siria: “Fino a che continueranno le aggressioni vanno isolati”.

Rohani, che a margine dell’Assemblea dell’Onu avrà anche un incontro bilaterale con il premier italiano Giuseppe Conte, dal canto suo ha sottolineato come l’Iran “sostiene la pace e la democrazia in Medio Oriente” e ha accusato gli Stati Uniti di “non rispettare le regole e minare l’esistenza delle istituzioni internazionali”.

E il messaggio di Teheran è chiaro: “Prenderemo in considerazione nuovi negoziati con Washington solo se l’amministrazione Trump farà marcia indietro e riprenderà a rispettare gli impegni”, quelli presi dall’amministrazione Obama con l’accordo sul nucleare del 2015.

(di Ugo Caltagirone/ANSA)

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