Pallavolo: Italia pronta al rush finale, ostacolo Serbia

La grinta del ct della nazionale di pallavolo Gianlorenzo Blengini
La grinta del ct della nazionale di pallavolo Gianlorenzo Blengini . EPA/ANDRZEJ GRYGIEL POLAND OUT

TORINO. – Ultimo giorno di riposo degli azzurri prima del rush finale dei Mondiali, a Torino. Il primo ostacolo che si parerà domani alle 21.15 sulla strada dell’Italia è la Serbia della vecchia conoscenza Nikola Grbic. Gli azzurri di Blengini cercano la concentrazione per continuare a correre e ad entusiasmare il pubblico italiano: il PalaAlpitour di Torino si preannuncia caldo e gremito in tutti e 12.100 i posti disponibili.

“Siamo concentrati sulla Serbia, una sfida contro una nazionale molto forte e in grande crescita in questo mondiale – il pensiero del ct Blengini -. Il nostro cammino è stato positivo ma dall’inizio ci siamo promessi di non guardare indietro e non lo faremo di sicuro ora: oggi dobbiamo riposarci, allenarci e preparare nel modo migliore una partita difficile come quella di domani. Poi penseremo alla Polonia”.

Un girone, quello degli azzurri, che metterà di fronte la squadra campione del Mondo in carica, la Polonia, e una delle più floride scuole di pallavolo al mondo: “In molti hanno sottolineato la qualità della Russia, ma la Serbia l’ha battuta. Sono tutte squadre di qualità, capisco che piaccia fare una scala di valori, ma credo che non sia possibile. Le partite hanno una loro storia, le squadre sono di altissima qualità”.

Un concetto, quello dell’equilibrio che regna sovrano nella pallavolo mondiale, sottolineato anche da Nikola Grbic, grandissimo palleggiatore ora commissario tecnico serbo: “Se voglio vincere i mondiali non devo guardare in faccia a nessuno, non mi interessa chi affronto per prima – il ragionamento dell’allenatore serbo -. Non mi interessa la strada da percorrere, abbiamo affrontato la Russia ad esempio e abbiamo vinto. Abbiamo maggiore convinzione, il percorso fatto ci ha aiutato molto dal punto di vista emotivo”.

La differenza potrà farla il fatto di giocare in casa, di avere la maggioranza del pubblico dalla propria parte, specialmente quando ti chiami Ivan Zaytsev: “Al PalaAlpitour chiediamo di diventare una bolgia, di essere un piccolo inferno per i nostri avversari e di far capire loro chi è il padrone di casa – la richiesta di Zaytsev, capitano azzurro -. Il supporto dei tifosi ci ha aiutato molto e ci servirà più che mai. Le avversarie nel girone sono forti, la Serbia in particolar modo arriva in grande crescita ed è molto sicura di sé. La Polonia ha fatto più fatica nella seconda fase ma ha imparato dai propri errori ed è meritatamente tra le migliori al mondo”.

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