Gesù

"Jan Vermeer, Cristo in casa di Marta e Maria, Olio su tela". Gesù
"Jan Vermeer, Cristo in casa di Marta e Maria, Olio su tela"

«… e una donna, di nome Marta, lo ospitò» (Lc 10, 38)

Ospitare è aprire la porta e introdurre qualcuno all’interno di un ambiente, di un mondo, di una storia, di alcune relazioni. Si apre la porta della casa di Marta, Gesù entra e conosce la sorella Maria e il fratello Lazzaro.

Si apre la porta della casa di Marta e Gesù vede quali sono le sue occupazioni, ma anche le sue preoccupazioni e gli affanni.

L’accoglienza che Gesù riceve nella casa di Marta, mi fa pensare a come la nostra vita è arricchita dall’ospitalità. Aprire la porta vuol dire offrire a qualcuno la possibilità di entrare in relazione con noi, di conoscerci e di condividere una parte del nostro vissuto. Aprire la porta vuol dire offrire a qualcuno la possibilità di sorprenderci e di farci dono di qualcosa: «L’amore fraterno resti saldo. Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli», raccomanda ai cristiani l’autore della lettera agli Ebrei (13, 1-2).

Marta ospita Gesù. Gesù entra e si coinvolge nella vita di Marta. La sua presenza trasforma Marta, ne guarisce l’affanno indicandole «la parte migliore» (Lc 10, 42). E la parte migliore è l’amore che Dio offre ai suoi figli! «Ricordati che Dio ti ama! Ricordati che sei preziosa ai Suoi occhi!», sembra dire Gesù a Marta. «Ricordati e sta’ in pace!».

Maria, sorella di Marta, vive già di questo amore.

La troviamo in casa, seduta ai piedi di Gesù, in ascolto attento della sua Parola. Non è la differenza delle occupazioni a rivelare l’adesione a Cristo, ma la pace del cuore che sentiamo incontrando Maria; una pace che non è ancora di Marta. Quest’ultima si affanna e si agita per molte cose (cfr. Lc 10, 41) e il suo affanno genera risentimento nei confronti della sorella: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire?» (Lc 10, 40). Sono queste sue parole a rivelarci che, pur avendo ospitato Gesù, ella è «distolta per i molti servizi» (Lc 10, 40); ella non tiene il suo sguardo fisso su Gesù.

Può capitare anche a noi di essere cristiani da una vita, ma di perdere di vista Gesù. Poi arriva il momento in cui incontriamo una Maria di Betania e rimaniamo colpiti dal suo amore per Gesù. Allora ci mettiamo in ascolto della sua testimonianza e scopriamo che s’è sentita amata da Gesù e, piena di gioia, s’è messa d’impegno per ricambiare il suo amore!

Stando ogni giorno un po’ di tempo con Maria, seduti ai piedi del Signore Gesù, impareremo a seguirlo e a servirlo con gioia!

don Gian Luca

gioiaepace.blogspot.com