Azzurri, i tifosi italo-venezuelani sognano la Final Four

Nella foto Immobile grida al gol inseguito da Insigne. Mancini
Contro Portogallo Mancini chiama Immobile.

CARACAS – Pensando alla gara di domani, alle 15:35 (ora di Caracas), della nazionale italiana verrebbe da dire: “Da San Siro a San Siro”. Ad un anno esatto dalla Caporetto Azzurra targata Giampiero Ventura per la mancata partecipazione ai Mondiali Russia 2018, l’Italia è pronta a riconquistare il tifo azzurro. Merito degli spiragli di speranza visti nella vittoria (0-1) contro la Polonia di un mese fa e della sfida al Portogallo, attuale campione d’Europa, che vale una fetta di Final Four in Nations League.

Anche qui in Venezuela il match con i lusitani é vissuto con grande fervore, per noi italo-venezuelani é una sorta di “clásico delle collettivitá”.

E lo vivrà con grande ansia Vincenzo Capua, sposato con una portoghese, che ci confessa: “Io sarò costretto a vederla in casa di mio suocero, festeggeremo il suo compleanno. Spero ci viverla in santa pace, mi basta una vittoria azzurra per 1-0. So che, Joao, mio suocero non sarà d’accordo con me (ride). In caso di sconfitta del Portogallo lui potrà smaltire la sua amarezza con un bel pezzo di torta! Forza azzurri! Andiamo alla final four!”.

Dal canto suo, Giovanni Pasquale, fa il punto con un’opinione più tecnica e ci dice: “C’é fiducia dopo il bel gioco visto nella sfida contro la Polonia. Per battere il Portogallo bisogna puntare sulla qualità e fraseggio palla a terra”.

Anche Rosalia Di Donato fa un analisi tecnica del match di domani: “Spero che il tridente Verratti, Inmobile ed Insigne riesca ad ingranarsi come ai tempi del Pescara e ci aiutino a battere il Portogallo. L’Italia deve rifarsi dopo la brutta esperienza che abbiamo vissuto per la mancata qualificazione al mondiale in Russia. Il passaggio alla final four potrebbe aiutaci a toglierci quell’etichetta negativa e poi se restano fuori da questa fase Spagna e Portogallo meglio, cosí possiamo prenderli in giro noi”.

Gli azzurri festeggiano il gol di Cristiano Biraghi contro la Polonia. Italia
Gli azzurri festeggiano il gol di Cristiano Biraghi contro la Polonia. (ANSA/AP Photo/Czarek Sokolowski)

 

L’Italia è ancora in corsa per la vittoria nel gruppo 3 e accedere così alle Final Four di Nations League. Ovviamente bisogna battere i lusitani domani sera al Meazza, con la speranza che martedì prossimo il Portogallo perda in casa con la Polonia, oppure pareggino. Ma la Nazionale di Roberto Mancini dovrà imporsi con almeno due gol di scarto.

Mariano Moscaritolo fa anche il punto sulle ultime prestazioni della nostra nazionale: “Dopo tanto tempo, l’Italia di Mancini ha offerto finalmente una prestazione convincente nella gara vinta contro la Polonia, sebbene la partita sia stata vinta all’ultimo minuto. Spero sia un segno di rinascita e non un fuoco di paglia. La partita col Portogallo, orfano di Cristiano Ronaldo, sarà il vero banco di prova per testare le qualità degli azzurri nientemeno che contro i campioni d’Europa in carica. Al nostro paese servirá per rilanciare il movimiento calcistico italiano. Dal mio punto di vista la nazionale di Mancini sta iniziando a spiccare il volo dopo le critiche iniziali, sta svolgendo un ottimo lavoro dal punto di vista dell’identità tattica e del rinnovamento della rosa. Ci sono tanti giovani interessanti. Penso che la qualificazione alla final four sia possibile”.

Anche Giuseppe Di Leo fa un’analisi tattico dell’incontro di domani. “Io credo che Mancini contro il Portogallo dovrebbe schierare un 4-3-3: inizialmente l’esterno doveva essere Bernardeschi, ma sfortunatamente per un problema alla caviglia ha dovuto alzare bandiera bianca. Ma sono certo che al suo posto ci sarà un altro giovane interessante come Chiesa che farà compagnia in attacco a Immobile e Insigne. In mediana Jorginho, Verratti e Barella. Difesa con Florenzi e Biraghi terzini, coppia centrale Bonucci-Chiellini. Da quello che ho sentito al telegiornale Mancini ha provato anche Domenico Berardi, ma io credo che l’attaccante del Sassuolo partirá dalla panchina”.

I precedenti: Gli azzurri hanno vinto le quattro sfide disputate a Milano contro il Portogallo, l’ultima con Arrigo Sacchi in panchina nelle qualificazioni per i Mondiali del 1994. Domani, per sperare di passare il turno e giocarsi fino in fondo la prima Nations League della storia serviranno necessariamente i tre punti, come un anno fa con la Svezia. Non vale un Mondiale né porta il rischio di una retrocessione, ma vincere contro i lusitani vale eccome. E il fascino e l’abbraccio della scala del calcio giocheranno la sua parte. Una cosa é certa saranno tutti uniti, con un solo intento: cancellare quel maledetto playoff e riconquistare San Siro!

(di Fioravante De Simone)

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