La “Questione Venezuelana” presente nella Plenaria del CGIE

ROMA – Anche in questa 42esima Plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, il Venezuela è stato tema di discussione e di preoccupazione. Da anni ormai, come ha sottolineato il Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone, al nostro Giornale, i fari sono puntati su quella che, una volta, era una prospera isola democratica in un continente di dittature.

– Noi – ha detto Schiavone alla Voce, al termine della Plenaria – abbiamo sempre avuto il Venezuela all’Ordine del Giorno. Non solo in questa assemblea e non solo negli ultimi 10 anni; ma da quando è cominciata questa crisi profonda. Da vent’anni il Venezuela è rappresentato dal consigliere Nello Collevecchio. Ogni qualvolta ci riuniamo, cerchiamo di sollecitare il governo affinché predisponga aiuti di prima necessità, ad esempio medicine.

Il Segretario Generale del Cgie, Michele Schiavone

– Quali sono stati a suo giudizio le risposte concrete del Governo?

– Il Governo, negli ultimi anni e anche in questo che sta per finire – ha illustrato -, è intervenuto finanziariamente. Ci sono state anche iniziative orientate a rafforzare la presenza dei funzionari del Consolato. Tant’è così che a Caracas è ripresa la consegna dei passaporti. Quest’anno, solo quest’anno, ne sono stati distribuiti ben 20mila. Non accadeva da tempo. Ci rendiamo conto che il paese vive una situazione difficilissima. Molti nostri connazionali sono costretti ad emigrare, a partire. Alcuni tornano in Italia; altri, invece, si dirigono verso i paesi limitrofi o in America Centrale.

Sulla “Questione Venezuela”, nel corso della Plenaria, è intervenuto anche il Direttore Generale per gli Italiani all’Estero, Luigi Vignali. Questi, che ha potuto costatare di persona il dramma di molti nostri connazionali durante la sua visita a Caracas tempo fa, ha tenuto a sottolineare “l’impegno dell’amministrazione” che negli ultimi mesi si è mossa opportunamente rafforzando gli organici. Ha anche rilevato che la decisione è stata presa nonostante il calo del 30 per cento del personale di ruolo del suo Ministero.

Per quanto riguarda il voto degli italiani all’estero, nell’occhio del ciclone dopo le denunce di brogli dell’Onorevole Fabio Porta, il Segretario Generale del Cgie ha detto alla “Voce”:

-Ne abbiamo discusso a lungo. Abbiamo parlato di norme per assicurare il suo funzionamento. Soprattutto, la Plenaria ha riflettuto su come migliorare le procedure elettorali per corrispondenza e analizzato l’eventuale inserimento di nuove modi, attraverso il voto elettronico.


Anche la stampa italiana all’estero, sempre meno numerosa e sempre più in difficoltà, è stata tema di una profonda riflessione in questa Plenaria del Cgie. Nel suo seno, infatti, si è svolto un interessante convegno al quale hanno assistito i direttori ed editori delle testate italiane all’estero che, poco prima, avevano partecipato alla VI Congresso Mondiale della Federazione Unitaria Stampa Italiana all’Estero. Nel corso del Congresso della Fusie, al quale hanno partecipato 47 delle 67 testate di 4 continenti che la compongono, l’assemblea dei soci ha confermato nella carica il presidente uscente Giangi Cretti (La Rivista – Svizzera) e il segretario generale Giuseppe Della Noce (AISE – Italia) , mentre nella carica di vice presidente ha eletto Franco Dotolo (Migranti Press – Italia).

-Abbiamo organizzato un convegno al quale hanno partecipato alcuni giornalisti assai noti in Italia – ha spiegato Schiavone che, riferendosi all’atteggiamento assunto dal Governo nei confronti dei giornali e dei giornalisti, ha precisato:

– La Stampa è un organismo libero e come tale deve essere rispettato e garantito. Non solo negli altri paesi, come ad esempio il Venezuela, ma anche in Italia.

Il Segretario Generale, poi, ha ritenuto “assai grave” che il Governo voglia assumere la responsabilità di eliminare i finanziamenti alla stampa, privando di fatto le nostre comunità dei loro “mass-media”.

Il Sottosegretario Ricardo Merlo

Nonostante i molteplici impegni, il Sottosegretario agli Esteri, Ricardo Merlo, ha trovato il tempo per intervenire all’ultimo giorno della Plenaria del Cgie. Il Sottosegretario Merlo, che ha ascoltato con attenzione il dibattito sul voto all’estero e la sua “messa in sicurezza”, è intervenuto brevemente per aggiornare i presenti su alcuni temi

– Ho avuto un incontro bilaterale con il ministro svedese – ha informato il Sottosegretario che ha integrato la delegazione al seguito del presidente Mattarella -. Abbiamo parlato della Brexit. Loro hanno il nostro stesso problema: 100mila cittadini svedesi residenti nel Regno Unito. Siamo paesi con grandi comunità all’estero. Certo gli italiani sono 700mila e gli svedesi 100mila. In proporzione al numero degli abitanti, però, la percentuale è la stessa. Il punto è sempre tutelare i diritti dei cittadini, soprattutto di chi è residente da tempo in Gran Bretagna”.
Merlo si è poi detto “molto soddisfatto per la conferenza dei consoli”.

– Mi ha dato la possibilità di parlare faccia a faccia con loro dei problemi che gli italiani all’estero hanno tutti i giorni. Occorre trovare i mezzi necessari per farli lavorare al meglio possibile.
D’accordo con il DG Vignali, Merlo si è detto anche “totalmente favorevole alla convenzione Maeci – patronati”. E ha suggerito di coinvolgere anche le associazioni di volontariato, soprattutto per informare i cittadini prima che arrivino in consolato per un servizio.

– Spero – ha detto – si arrivi alla firma della convenzione prima possibile.

A conclusione, il Sottosegretario ha esaminato l’argomento della “cittadinanza italiana”.

– La legge sulla cittadinanza sarà la prossima sfida del CGIE – ha affermato -. Sembra un tabù. Vorrei che si discuta qui e che da qui esca un’opinione, un documento. Sarà, poi, il Parlamento a decidere. Spero che già dalla plenaria del prossimo anno si possa cominciare a lavorare sulla legge.

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