“Frente Amplio Venezuela Libre”, Opposizione non rappresenta un’alternativa di potere

Una immagine della riunione nell'Università Centrale del Venezuela
La società politica considera che i partiti dell’Opposizione non esprimano una leadership e non siano più il motore di un cambiamento politico

CARACAS – Quella del “Frente Amplio Venezuela Libre” è l’ennesima proposta. La stallo politico e la crisi istituzionale esigerebbero l’unità dell’opposizione e un accordo per la creazione di un governo di transizione. E’ questa la conclusione alla quale è giunto il “Frente Amplio Venezuela Libre”, ed è anche quanto, stando ai sondaggi dell’agenzia demoscopica Hercon, chiedono 7 venezuelani su 10.

La società, quella almeno che non condivide il progetto politico del governo, non si sente rappresentata. Considera che i partiti dell’Opposizione non esprimano una leadership e non siano più il motore di un cambiamento politico. Privi di una strategia sono incapaci di conquistare del potere.

Il politologo Luis Salamanca illustra la particolare realtà che vive oggi il Paese con una frase tanto semplice quanto significativa:

– Il governo non governa e l’Opposizione non si oppone.

Da qui la “balcanizzazione” dell’Opposizione che da luogo alla “catastrofe sociale”.

L’ennesimo sondaggio

Stando a quanto reso noto dall’agenzia demoscopica dopo l’ennesimo sondaggio, il 77 per cento degli elettori desidera un cambio di governo; una transizione. Il 48 per cento degli elettori ammette che se l’opposizione non si mostra unita con un discorso coerente, non vi potranno essere modifiche efficaci all’attuale realtà.

Il “manifesto” presentato dal “Frente Amplio” è l’espressione di un desiderio; è il tentativo di unire nuovamente tutto il variegato arcipelago dell’Opposizione. Ma le frizioni tra i dirigenti politici, condite da una buona dose di malintesi e invidie, rende ogni iniziativa assai difficile.

L’Opposizione, oggi, è divisa e priva di argomenti. Stando ad esperti analisti dei fenomeni politici, l’arcipelago di partiti e correnti politiche che si oppongono al governo del presidente della Repubblica, Nicolás Maduro, è per il momento solo decorativo. Si limita alle dichiarazioni di principio perché è cosciente di essere priva della forza necessaria per alterare il baricentro del potere.  Questo, oggi, sarebbe sensibile solo alle pressioni internazionali e ai settori armati. E cosi continuerà fino a quando l’Opposizione riuscirà ad articolare un discorso comune, a proporre una strategia unitaria convincente e a scendere in strada per esigere elezioni libere e trasparenti.

Il 10 gennaio il presidente Maduro sarà proclamato nuovamente presidente; lo sarà senza il riconoscimento internazionale e senza l’approvazione di una gran parte dell’elettorato.

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