Cina, dazi, Brexit. Le incognite del 2019 fanno paura alle Borse

Un operatore di spalle guarda gli schermi con gli andamenti dei valori. di Milano
U/n operaqtore guarda gli schermi nella sala operativa della Borsa di Milano. (ANSA)

MILANO. – Inizia in negativo il nuovo anno delle piazze finanziarie che scontano i timori sulla crescita globale e le incertezze geopolitiche. Dai listini asiatici a quelli europei si preannuncia un 2019 pieno di incognite con Wall Street che mostra segnali di cedimento, con i timori per la crescita della Cina e le tensioni commerciali con gli Usa, passando per le decisioni del Regno Unito che si appresta a dire addio all’Europa per effetto della Brexit. Pochi festeggiamenti anche sul fronte valutario dove l’euro inaugura il nuovo in calo sul dollaro a 1,1329 a Londra.

In un contesto che gli analisti finanziari definiscono “complesso e incerto” e dopo la fine del quantitative easing da parte della Bce, nel Vecchio continente si guarda alle prossime mosse politiche in vista delle elezioni europee. Un appuntamento che gli analisti ritengono “decisivo” per il futuro dell’Unione Europa. Nel contingente a mettere di malumore gli investitori è stato il calo dell’indice sull’andamento del settore manifatturiero cinese sceso sotto quota 50 per la prima volta dal maggio scorso. L

a paura per una economia in fase di rallentamento ha creato un effetto domino partito dalle Borse asiatiche con Hong Kong (-2,7%), Shanghai e Shenzhen (-1%), con forti ripercussioni sui titoli tecnologici. L’onda lunga dei mercati dell’Est ha coinvolto anche i listini europei e Wall Street. La Borsa americana ha poi invertito la rotta dando una spinta ai mercati europei che, nel finale, hanno ridotto le perdite. Hanno chiuso in rialzo Francoforte, Londra, Milano e Madrid mentre solamente Parigi (-0,8%) ha fatto registrare una performance negativa.

La contrazione dell’attività manifatturiera in Italia è indigesta per Piazza Affari (+0,04%) dove chiudono in rosso Pirelli e Amplifon (-1%) ed Fca (-0,9%). Soffrono anche le banche, in linea con gli altri istituti di credito europei, nel giorno in cui tiene banco la vicenda di Carige con il commissariamento da parte della Bce e la sospensione delle contrattazioni dei titoli da parte della Consob. Nel comparto finanziario Bper (-2%), Intesa (-1,7%), Ubi (-1,6%) e Unicredit (-1,2%).

Brinda la Juventus che festeggia il nuovo anno con un rialzo in Borsa del 10%. Seduta all’insegna della calma sul fronte dei titoli di Stato con lo spread tra Btp e Bund tedesco che si ferma a 253 punti, con il rendimento del decennale italiano al 2,69%. Improvvisa impennata del prezzo del petrolio che a New York ha fatto segnare un rialzo del 3,85% a 47,16 dollari al barile. Gli effetti si sono subito notati sulle Borse europee dove i titoli del comparto energetico hanno chiuso le contrattazioni in forte rialzo. A mettersi in mostra sono Snam (+3,1%), Shell (+1,1%), Total (+1) e Tenaris (+0,8%).

(di Massimo Lapenda/ANSA)

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