A New York nasce lo Shed, nuovo centro per arti sull’Hudson

A New York nasce lo Shed,
A New York nasce lo Shed,

NEW YORK. – Il mondo delle arti di New York si sposta sempre di più verso l’Hudson: il 5 aprile aprirà lo Shed, un nuovo centro culturale ancorato alla High Line che promette di rivoluzionare l’approccio interdisciplinare alle arti come fecero il MoMA alla fine degli anni Venti e il Lincoln Center negli anni Sessanta.

Potrebbero approdare nell’edificio avveniristico disegnato da Diller Scofidio + Renfro in collaborazione con il Rockwell Group nel cuore degli Hudson Yards anche le sfilate di Fashion Week, ha anticipato WWD, il quotidiano specializzato nell’industria della moda.

Intanto, per la stagione inaugurale, si è mobilitato il Gotha dell’arte, del teatro, della danza, della poesia, del cinema, della musica classica e del pop: “Volevamo un edificio in grado di creare parità tra tutte le forme artistiche”, ha detto il direttore Alex Potts. Le combinazioni sono imprevedibili, dinamiche come le trasformazioni degli spazi dello Shed per accogliere performance e installazioni di ogni genere.

La stagione inaugurale include un concerto di Björk diretto da John Tiffany di “Harry Potter and the Cursed Child” del West End e di Broadway e un musical kung fu con canzoni rimixate di Sia. “La gente ama opportunità, non istruzioni”, ha detto Potts che arriva allo Shed dopo essere stato direttore artistico della Park Avenue Armory e del Manchester International Festival.

Ben Whishaw, che ha vinto un Golden Globe domenica per “A Very English Scandal”, si è detto felice di partecipare all’esperimento che “affronta terreni inesplorati”: prenderà parte alla messa in scena dell’opera della poetessa Anne Carson “Norma Jeane Baker of Troy” che include interludi musicali della soprano Renée Fleming. E sempre nel programma delle prime giornate c’è “Reich Richter Pärt”, una installazione con arte di Gerhard Richter e musiche di Steve Reich e Arvo Pärt.

La giornata inaugurale prevede il primo di una serie di concerti presentati da Steve McQueen, il regista di “12 anni schiavo”: intitolato “Soundtrack of America,” è un tentativo di creare un albero genealogico dei musicisti di colore elaborato con un team di accademici e luminari tra cui Quincy Jones, ma sul palco solo artisti emergenti. Il tutto e di più grazie a una donazione originaria di 75 milioni di dollari del tycoon ed ex sindaco di New York Michael Bloomberg: lo Shed sarà intitolato a suo nome. Bloomberg sta meditando se candidarsi alla Casa Bianca nel 2020, potenzialmente come democratico pur essendo stato eletto per tre mandati come repubblicano o indipendente a City Hall.

(di Alessandra Baldini/ANSA)

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