“Nero di m…”, il razzismo scuote anche rugby e pallanuoto

I giocatori della nazionale di rugby della Nuova Zelanda esegue la danza Maori prima della partita. Razzismo
I giocatori della nazionale di rugby della Nuova Zelanda esegue la danza Maori prima della partita.

BOLOGNA. – Non c’è solo il calcio. Gli episodi di razzismo colpiscono anche sport lontani anni luce dagli eccessi del pallone come rugby e pallanuoto. L’allenatore del Rovigo Rugby Umberto Casellato aveva dato del “nero di m….” al neozelandese-samoano Jeremy Su’a del Petrarca Padova ed è stato espulso, poi si è scusato con tutti: “Nel parapiglia ho detto una frase razzista, non fa parte del mio essere”.

A Bologna, invece, la Rari Nantes, società emiliana che milita nel campionato di A2 femminile, ha denunciato un episodio nella sfida domenicale contro Trieste: un insulto razzista sarebbe arrivato da un genitore a seguito degli ospiti nei confronti di Hector Cuesta Sotolongo, il preparatore atletico cubano dei padroni di casa. La frase sarebbe partita al termine di un momento piuttosto teso della sfida.

Gli animi si erano già scaldati tra lo stesso Sotolongo e un altro genitore di una ragazza di Trieste, tanto da rendere necessario l’intervento del servizio d’ordine. Poi, quando la situazione sembrava rientrata, è piovuta l’offesa dal pubblico, che sarebbe stata sentita distintamente da più persone.

“Cosa farò? Sono rimasto colpito, voglio riflettere con calma, parlare con la società e decidere il da farsi”, le parole di Sotolengo, mentre la società promette di affiancarlo, “in ogni azione riterrà opportuno intraprendere”. Trieste in primo tempo nega ogni addebito: “A quanto ci risulta tutto ciò non è accaduto – spiega la società giuliana – Qualsiasi episodio avvenuto durante la partita non ha coinvolto alcun tesserato della Pallanuoto Trieste, assolutamente contraria a qualsiasi forma di discriminazione e razzismo”.

Poi, la precisazione: “qualora l’episodio dovesse venir confermato con certezza, siamo pronti a prendere tutti i provvedimenti del caso. La nostra società, estranea all’accaduto, si trova suo malgrado coinvolta in una vicenda spiacevole, che ha già avuto notevole eco mediatico, nonostante i contorni poco chiari. I principi sui quali si fonda la Pallanuoto Trieste sono di lealtà, sportività e di imprescindibile rispetto dell’avversario. Per questo dispiace ancora di più venir accostati a notizie, ancorché da dimostrare, di tale gravità”.

Il no a ogni razzismo è stato espresso oggi, con un tweet, dal presidente della federazione italiana rugby Alfredo Gavazzi, sul caso veneto: “Il rugby è contrario a ogni forma di discriminazione. Sono dispiaciuto per quanto accaduto in Rovigo-Padova di Continental Shield. Apprezzabili le scuse. Cruciale mantenere saldi i nostri valori. Lavoriamo costantemente per farli comprendere e vivere dall’intero movimento”, le sue parole. Intanto la Fir valuta se aprire un supplemento di inchiesta, in aggiunta a quella della federazione europea (ANSA).

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