Un generale sfida Netanyahu: “Israele prima di tutto”

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu .
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu . EPA/RONEN ZVULUN / POOL

TEL AVIV. – ‘Israele prima di tutto’. L’ex capo di stato maggiore Benny Gantz, considerato il maggior contendente del premier Benyamin Netanyahu, ha svelato oggi lo slogan per la sua campagna elettorale nel voto politico anticipato del 9 aprile prossimo. Lo ha fatto in un video di 17 secondi che la dice lunga sulla sua fama di uomo di poche parole e di grandi fatti.

Nato nel giugno del 1959, ex attaché militare negli Usa, Gantz ha ricoperto la più alta carica dell’esercito israeliano dal 14 febbraio 2011 al 16 febbraio 2015 con in mezzo due guerre con Hamas a Gaza. Da quando ha lasciato la carica non sono stati pochi a tirarlo per la giacchetta nel tentativo di convincerlo a candidarsi.

Benny (Benyamin, come Netanyahu) – noto anche per il suo carattere schivo – ha resistito a lungo, infine ha scelto: lo scorso dicembre ha annunciato la sua discesa in campo. In un batter d’occhio è diventato, insieme a Yair Lapid – il telegenico giornalista leader del partito centrista ‘C’è futuro’ – tra i più accreditati rivali del primo ministro ed i sondaggi lo premiano.

Nello scarno video, viso sorridente ma non troppo e camicia aperta sul collo come i vecchi leader di Israele a cominciare da Ben Gurion, ha annunciato il suo programma elettorale. “Per me – ha detto – Israele viene prima di tutto. Unisciti a me e insieme percorreremo nuove strade. Perché abbiamo bisogno di qualcosa di diverso e insieme faremo qualcosa di differente”.

Un messaggio preciso, rivolto dal centro alla destra moderata e agli elettori sbandati dei partiti di centrosinistra sempre più divisi. Non a caso il suo partito si chiama ‘Resilienza’ di Israele: una sorta di richiamo ad un’etica che – come è stata interpretata – vuole prescindere dalla stretta pratica della politica e punta ad una rinascita dei valori fondanti di Israele.

E non è neanche un caso che la prima uscita politica di Gantz sia stata contro la legge feticcio di Netanyahu: quella su Israele ‘Stato Nazione del popolo ebraico’, accusata di comprimere le minoranze del paese. Ai cittadini drusi israeliani che manifestavano sotto casa sua contro la legge, approvata lo scorso luglio, Gantz ha promesso che farà di tutto in suo potere “per correggerla”. “Lo faremo insieme”, ha poi aggiunto rivolto ai manifestanti.

I sondaggi per ora sono incoraggianti per l’ex generale, ultimo di una serie di militari scesi in politica: da Sharon a Ehud Barak. Il suo partito avrebbe 13 seggi su 120 disponibili alla Knesset. E se anche il Likud, il partito di Netanyahu, ne conta 30, in fatto di popolarità Gantz è spalla a spalla con il premier: 38% per l’ex generale, 41% per il capo del governo. E se il Likud sembra attraversato da più di qualche nervosismo, Gantz mostra invece di prendere in giro da solo la sua parsimonia di parole: alla fine del messaggio di 17 secondi, eccolo riapparire e dire sorridendo “penso di aver parlato troppo”.

(di Massimo Lomonaco/ANSAmed)

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