Spagna riconosce ufficialmente Guaidó presidente “ad interim” del Venezuela

Il presidente del Governo spagnolo, Pedro Sánchez

MADRID – Il vuoto attorno al presidente Nicolás Maduro. Le maggiori democrazie europee e del mondo, meno l’Italia, hanno riconosciuto Juan Guaidó come presidente legittimo “ad interim” del Venezuela. Uno schiaffo morale nei confronti del delfino dell’estinto presidente Hugo Chávez che, circa vent’anni fa, promosse la “revolución chavista”.

(Cortesia “La Moncloa”)

Nessun indugio. Il presidente del Governo Spagnolo, Pedro Sánchez, è stato il primo tra i leader europei a riconoscere Juan Guaidó presidente legittimo “ad interim” del Venezuela. Alle 10 in punto, nella sala in cui si svolgono tradizionalmente le conferenze stampe al termine dei Consigli dei Ministri, e di fronte a giornalisti locali e corrispondenti stranieri, annunciava lo scadere dell’ultimatum e il riconoscimento del giovane deputato, Juan Guaidó, proclamato presidente “ad interim” dal Parlamento.

– La legittimità di Juan Guaidó – ha spiegato il presidente Sánchez – deriva dalla sua condizione di Presidente del Parlamento venezuelano, organo legislativo votato nelle ultime elezioni libere e democratiche, riconosciute dalla comunità internazionale come tali. Voglio sottolineare – ha aggiunto– che il Governo spagnolo ha sostenuto, in reiterate occasioni, la difesa del multilateralismo come strumento indispensabile per la soluzione pacifica del conflitto. E confermo questa scommessa in maniera espressa e con fatti concreti.

Sánchez: “Non un paso indietro”

Sanchez ha assicurato che il Governo che presiede si è coordinato con la maggior parte dei paesi europei. L’obiettivo, riconoscere Juan Guaidó presidente incaricato del Venezuela per consenso. Ha quindi spiegato che il governo è stato “in contatto diplomatico permanente con tutti i paesi del contesto iberoamericano per agire nella difesa degli interessi del popolo venezuelano”. Ha poi promesso di “dedicare ogni sforzo per aiutare a raggiungere la libertà, la prosperità e la concordia tra venezuelani”.

– Voglio manifestare una volta ancora – ha detto – che la posizione comune nell’ambito dell’Unione Europea è stata decisa su iniziativa del governo spagnolo.

Categorico ha proseguito:

– Non faremo un passo indietro nel nostro impegno. Spagna starà all’altezza di quel che si spera da essa in questo conflitto. Il riconoscimento del presidente Guaidó ha un orizzonte molto chiaro. Mi sembra importante ricalcarlo. Questo è: elezioni libere, democratiche, con garanzie e senza alcuna esclusione; elezioni nelle quali siano i venezuelani a decidere il proprio futuro, senza paura, senza pressioni e senza minacce.

Ha detto che i venezuelani devono essere padroni del proprio destino. E rimarcato che alla comunità internazionale corrisponde aiutare, nel rispetto dei risultati del processo democratico, e verificare che questo si svolga con tutte le garanzie necessarie.

Non è mancato il riferimento all’aiuto umanitario di cui il Venezuela ha oggi tanto bisogno. Il presidente Sánchez ha assicurato che “è il popolo a soffrire le conseguenze del conflitto politico”.

“Un passo alla volta”

A conclusione della dichiarazione, non si permettevano domande. Alla “Voce”, e al resto dei giornalisti che lo hanno avvicinato mentre abbandonava la sala stampa e chiedevano cosa sarebbe accaduto ora, il presidente Sánchez si è limitava ad un semplice “un passo alla volta”.

Poco dopo le dichiarazioni del presidente del governo spagnolo, altri leader europei prendevano posizione e si schieravano accanto a Juan Guaidó, riconoscendolo presidente legittimo “ad interim”del Venezuela. Francia, Germania, Svezia, Austria, e oltre 20 paesi, a differenza di minuti l’un dall’altro, esprimevano la propria solidarietà al giovane presidente del Parlamento che ora dovrà traghettare il paese verso elezioni democratiche e trasparenti.

Redazione Madrid 

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