Arriva Savona alla Consob, opposizioni all’attacco

Il ministro Paolo Savona, all'uscita dagli studi di "Porta a porta". Consob
Il ministro Paolo Savona, all'uscita dagli studi di "Porta a porta". ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

ROMA. – Prima l’accordo politico, quindi il via libera al Consiglio dei ministri: il governo avvia le procedure per la nomina di Paolo Savona alla presidenza della Consob, sciogliendo così uno dei nodi che hanno diviso per settimane la maggioranza gialloverde. Una soluzione resa possibile anche grazie al via libera del Colle. Il premier Giuseppe Conte assumerà l’interim del ministero degli Affari Europei quando ci sarà l’insediamento ufficiale del ministro all’authority.

Ma resta sempre alta la tensione tra M5s e Lega su un’altra nomina delicata come quella della guida dell’Inps, con i timori dei pentastellati che la Lega la rivendichi per se’ non tenendo fede all’accordo che prevederebbe l’arrivo di una persona gradita ai 5 stelle. Per Matteo Salvini il nome di Savona “è una garanzia”.

Dura, invece, la reazione dell’opposizione. Il Pd attacca parlando di “incompatibilità” tra la carica di ministro e quella di presidente dell’Autorità di vigilanza dei mercati finanziari. Tuttavia, malgrado una secca bocciatura politica, su questo punto, pare che non ci saranno ricorsi formali.

“Lega e M5S, per gli amici, sono pronti a tutto…”, commenta il vicepresidente della Camera, Ettore Rosato. “È inaudito – protesta il capogruppo al Senato, Andrea Marcucci – che M5S-Lega, in una logica di ferrea spartizione di poltrone, scarichino sul Capo dello Stato la responsabilità di sottolineare le palesi incompatibilità di Savona”. Contro questa nomina, polemizza anche il candidato segretario dem Nicola Zingaretti, definendola una “mediazione pericolosa per l’Italia”.

Dal tono più sfumato le critiche che vengono da Forza Italia. Silvio Berlusconi prima definisce Savona “una persona competente”, poi legge nella sua scelta l’intenzione di “defilarsi dal governo” prima di una “tempesta economica che si sta scatenando”, di cui, secondo il Cavaliere “oggi si vedono solo le avvisaglie”. “Se il governo non cade – aggiunge preoccupato – vedo un futuro nero di disoccupazione, povertà e scontri sociali”, con l’Italia “paralizzata dalla improvvisazione e l’incompetenza della peggiore sinistra ideologica del Novecento, il M5S”.

Sarcastica Mara Carfagna: “Savona passerà agli annali come l’uomo del ‘piano B’. Il suo ‘piano B’ prevedeva l’uscita dall’euro e, per fortuna, non si è mai realizzato. Era un piano B la nomina al ministero per le Politiche europee dopo che era stato destinato all’Economia. Lui stesso oggi rappresenta il ‘piano B’ della maggioranza per la Consob”.

L’ex ministro azzurro fa implicito riferimento a Marcello Minenna, per settimane è stato in pole position per questa carica, forte del sostegno dei 5S. Durante il Consiglio è stato avvistato al telefono, a due passi da Palazzo Chigi. Si parla di lui come possibile futuro segretario generale. Tuttavia, anche in questo caso la situazione non sembra così liscia, visto che dovrebbe scalzare Giulia Bertolozzo, nominata appena il giugno scorso.

Savona arriverà alla Consob solo dopo che il decreto di nomina arriverà al Colle per la ratifica, non prima che si siano espresse le commissioni parlamentari, sia pure con un parere non vincolante. Una volta dimessosi dal suo incarico ministeriale, gli Affari Ue dovrebbero essere presi ad interim da Giuseppe Conte. Dovrebbero, ma anche su questo punto non ci sono certezze assolute: ambienti parlamentari riferiscono che al momento debito, per la delega agli Affari Europei potrebbe correre anche il ministro degli esteri Moavero Milanesi.

(di Marcello Campo/ANSA)

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