Lavoro: a febbraio 334 mila assunzioni, calo sul 2018

Una persona cammina di fronte ad uno striscione con la scritta Lavoro. Governo
Una persona cammina di fronte ad uno striscione con la scritta Lavoro

ROMA. – Contrazione dell’economia e disallineamento fra richieste di profili professionali e offerta hanno determinato nel mese di febbraio un calo delle assunzioni di 13mila posti. In calo anche nel trimestre febbraio-aprile dove si prevede un calo di 25mila unità. E’ quanto indica il Borsino delle professioni del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.

Nello specifico sono circa 334mila i contratti di lavoro programmati dalle imprese a febbraio e saliranno a poco più di 1,1 milioni nel trimestre febbraio-aprile 2019. L’indagine considera i flussi di entrate di nuovi collaboratori programmate dalle imprese con tutti i contratti di lavoro (a tempo indeterminato, a tempo determinato, stagionali, a chiamata, apprendistato, in somministrazione, di collaborazione coordinata e continuativa ed altri contratti non alle dipendenze) della durata di almeno un mese solare (pari ad almeno 20 giornate lavorative).

In controtendenza appare positivo il trend per il manifatturiero dove ci si aspetta 3mila nuove entrate. In particolare sono previsti incrementi superiori al 10% per i comparti distintivi del made in Italy come la moda, il tessile, la metallurgia e la meccatronica. Sale a livello nazionale di 5 punti percentuali in un anno la difficoltà a reperire i profili idonei da introdurre in azienda, raggiungendo quasi il 29% delle entrate previste a febbraio.

Particolarmente elevata la difficoltà di reperimento per gli operai specializzati (+8,8%), che sfiora il 44% delle entrate previste nell’ambito del gruppo professionale. In crescita invece (+3,5mila entrate) le richieste da parte delle imprese di figure da impiegare nei settori del manifatturiero più dinamici come meccatronica e la filiera della moda, mentre è in forte calo il peso delle figure degli impiegati amministrativi e (-3,5mila ingressi programmati) e delle professioni non qualificate (-7,2mila).

In generale sono le imprese delle regioni meridionali a prevedere la flessione più rilevante (-9,5 mila entrate rispetto a febbraio 2018)- Sostanzialmente stabile il flusso delle entrate nel Nord Ovest nel Nord Est, mentre un incremento si registra per il Centro. Sensibile la riduzione delle entrate previste al Sud e Isole (-1,9 punti). Penalizzati soprattutto il settore del commercio (-8,1mila entrate rispetto a febbraio 2018) e per gli altri comparti del terziario, ad eccezione della filiera del turismo (circa 4,9mila contratti previsti in più). In flessione anche le costruzioni (-1,7mila).

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