“Io 5 Champions voi 0”, Spagna attacca l’ex idolo CR7

Cristiano Ronaldo a terra sconsolato dopo la sconfitta della Juventus conto l'Atletico Madrid. Champions, CR7
Cristiano Ronaldo a terra sconsolato dopo la sconfitta della Juventus conto l'Atletico Madrid. (ANSA)

TORINO. – Più che il -11% in Borsa, l’immagine della Juventus sconfitta dall’Atletico Madrid è quella di Cristiano Ronaldo. Il campione acquistato a colpi di milioni di euro per vincere la Champions, 22 gol ai colchoneros con la maglia del Real – esce a mani vuote dal Wanda Metropolitano. “E’ stata una serata difficile”, ammette il portoghese, fischiatissimo dai tifosi avversari, e con una serie di insufficienze nelle pagelle dei giornali che così rossa per lui non era mai stata.

Anche nel voto di condotta, con quella mano destra aperta a indicare ai tifosi di casa le Champions vinte in carriera. Presunzione o frustrazione, CR7 si è sfogato così anche in zona mista. “Ho vinto cinque Champions, l’Atletico zero. Io cinque, l’Atletico zero”, le parole pronunciate ai giornalisti spagnoli che oggi lo mettono in croce. ‘Ronaldo è nell’abisso’, titola Marca, ricordando i numeri non entusiasmanti della sua stagione in Champions League.

Gli insulti dello stadio intero al suo indirizzo sono una attenuante, ma tra venti giorni servirà un altro Ronaldo per centrare l’impresa e ripulire così una immagine che rischia altrimenti di sbiadirsi sul più bello della stagione. Di gesti da dimenticare, nella serata del Wanda Metropolitano, c’è anche l’esultanza di Diego Simeone al vantaggio di Gimenez. Quelle mani sopra gli attributi che fanno tanto macho per i tifosi dell’Atletico.

Un gesto volgare che, ha spiegato lui stesso, voleva dire “abbiamo tirato fuori gli attributi”. Le scuse, a fine partita, non sono bastate perché l’altro mondo del calcio passasse sopra l’affronto.

Facile prevedere una accoglienza calda all’Allianz Stadium, il 12 marzo, per il Cholo, che si prende i complimenti di un maestro della panchina come Arrigo Sacchi, ma anche una valanga di insulti social. E perfino qualche auspicio di morte sotto la foto che lo ritrae con la piccola Valentina, l’ultima figlia nata lo scorso settembre.

Sono le storture di un calcio che ti esalta e ti sotterra, dalle stelle alle stalle in pochi minuti. Tutto per pochi gesti, caricati di significati che vanno oltre il rettangolo di gioco, interpretati e amplificati dalla lavatrice dei social, che si dividono. Tra venti giorni la seconda puntata.