Venezuela, sale la tensione: anche i vescovi scendono in campo

CARACAS – Anche i vescovi che scendono in campo mentre la tensione cresce di ora in ora. I prelati si appellano a Maduro e ai suoi generali. Chiedono che si lascino passare gli aiuti, i camion e container che da giorni arrivano da tutto il mondo e scaricano medicine e alimentii nei punti di raccolta. In particolare quello al confine della Colombia, dove Juan Guaidò, presidente designato dal Parlamento, andrà personalmente.

Il presidente Maduro non cede. La sua risposta è netta: chiusura dei confini. Non è tutto,  insiste nel definire “show”, l’arrivo degli aiuti, e assicura che si trata di una escamotage per giustificare l’intervento militare degli Stati Uniti.

Mentre prosegue la “guerra del microfono” tra governo e opposizione, ecco un nuovo allarme di Amnesty International. Assicura che, specialmente in quelle zone popolari che ieri acclamavano la “rivoluzione chavista” e oggi sostengono Guaidò,  si effettuano “esecuzioni e arresti aarbitrari”

La Conferencia Episcopale

In un comunicato ufficiale, la Conferenza episcopale ha chiesto di permettere “l’ingresso e la distribuzione” dell’assistenza umanitaria invitando a evitare “qualsiasi tipo di violenza repressiva”.

Dopo aver chiuso la frontiera con il Brasile, dove aveva mandato i blindati, il presidente Maduro avverte che potrebbe fare lo stesso con quella con la Colombia.

Brasile, Colombia, oltre l’isola di Curazao, sono le nazioni nelle quali sono stati concentrati gli aiuti umanitari che sabato dovrebbero entrere nel territorio venezuelano.

Guaidò è partito verso la frontiera con la Colombia. Al momento di scrivere questa nota, non era ancora arrivato allo Stato Tachira. La Guardia Nazionale cerca a tutti costi di fermarla ponendo ostacoli lungo il suo cammino. Ma la carovana, anche se lentamente, continua ad avanzare. La prima sfida è proprio nella frontiera che unisce Colombia con Venezuela.

Un’operazione simultánea

Anticipazione a quella che sarà la giornata del 23 F, sarà la sfida dei concerti, sul ponte de Las Tienditas. Da un lato ci sarà “Venezuela Aid Live” organizzato da Richard Branson – con 37 artisti confermati, tra i quali molti ‘big’ della musica in spagnolo -nell’altro “Hand Off Venezuela”, annunciato dal governo, di cui non è stato ancora reso noto il programma. Solo 300 metri separeranno gli uni dagli altri.

Da Cucuta, sul versante colombiano della frontiera, gli aiuti umanitari dovrebbero entrare in Venezuela in un’operazione simultanea attraverso quattro ponti che collegano il dipartimento colombiano di Norte de Santander con lo Stato venezuelano di Tachira. Lo hanno annunciato i dirigenti politici in esilio. Non si sa ancora quale sarà la contromossa del Governo.