Giovanni Aricò: “2018, bilancio positivo per la Camera di Commercio per la Spagna”

MADRID – Si è conclusa, nei giorni scorsi, la terza edizione di “Passione Italia”, realizzata a Tenerife; una manifestazione sul cui successo non si nutriva alcun dubbio. Anche così, la presenza di pubblico è andata oltre ogni pronostico. Lo ammette il Segretario della Camera di Commercio per la Spagna, Giovanni Aricò, che non nasconde la propria soddisfazione. D’altronde, “Passione Italia” e il “Premio Tiepolo” sono il fiore all’occhiello dell’organismo imprenditoriale bi-nazionale.

Lo incontriamo nel suo ufficio, un pomeriggio di sole. Chiuso un anno di lavoro della nostra Camera di Commercio, chiediamo al Segretario Generale di fare un bilancio delle attività svolte e di presentare quelle in programma per il 2019.

– Sicuramente il bilancio del 2018 non può che essere positivo – assicura, orgoglioso del lavoro realizzato dal suo staff -. Ora stiamo lavorando sui numeri. Dalle prime informazioni che abbiamo, si possono ritenere gratificanti, in accordo all’attività svolta. Tra gli aspetti positivi da segnalare nel 2018, c’è sicuramente l’edizione record di “Passione Italia”, in occasione del suo decimo anniversario. Abbiamo avuto una grossa partecipazione, soprattutto spagnola: quasi 55 mila presenze. “Passione Italia”, quindi, è un evento che si è consolidato nel corso delle sue 10 edizioni. Si è trasformato in un appuntamento tradizionale della città di Madrid.

Ma “Passione Italia”, da tre anni, non si svolge solo nella capitale spagnola ma anche a Tenerife. In quest’occasione, nello splendido scenario che offre la città di Santa Cruz. Aricò ci dice che in termini di espositori è stato un vero successo. Ve ne erano ben 50. E anche la partecipazione del pubblico è stata assai numerosa.

– Hanno assistito molti “isleños”, ma anche tanti turisti – assicura -. Devo dire che nei tre giorni che è durata la manifestazione, c’è stato grande entusiasmo attorno al nostro Paese. Siamo riusciti a esportare, fuori dai confini regionali, quindi fuori da Madrid, il modello di “Passione Italia”, un evento che promuove il “life-style” italiano.

Spiega che è in programma un’edizione a luglio. Si terrà a Valencia e un’altra ancora avrà per scenario la città di Vigo, nella Comunità Autonoma della Galizia. L’Ambizione della nostra Camera di Commercio è trasformare “Passione Italia” in un evento replicabile fuori dai confini di Madrid.

– Nel 2018, a Madrid, è stato realizzato negli spazi del Centro Culturale di Mataderos, quindi fuori dai cortili della Scuola Italiana, che erano considerarti i limiti naturali della nostra comunità…

– E’ vero, nel 2018 abbiamo allestito “Passione Italia” a “Mataderos” – afferma senza indugi -. Quest’anno stiamo lavorando per farlo nel “Parque de la Rianzuela”. E’ un bellissimo parco a pochi passi da Mataderos.

Innanzitutto sottolinea che il primo evento fuori Madrid, strutturato con un certo criterio,  è stato quello di Santa Cruz. La Camera di Commercio Italiana per la Spagna vi stava lavorando da due anni. In precedenza, la manifestazione si svolgeva nel Comune di Adeje, nel sud di Tenerife. Era allestita presso alcuni centri commerciali.

– “Passione Italia” – spiega – nasce dall’idea di festeggiare con gli spagnoli tre giornate dedicate all’Italia in tutte le sue declinazioni: culturale, gastronomica e musicale. Con l’arrivo dell’Ambasciatore Stefano Sannino, abbiamo ampliato i nostri orizzonti. Lo abbiamo potuto fare anche grazie al sostegno che abbiamo ricevuto dalla nostra Ambasciata. Ci siamo aperti alla città. Da qui la decisione di realizzarlo in una “location” emblematica; un’area dove i “madrileños” sono abituati a recarsi.

– Si andrà oltre quello che è l’aspetto gastronomico? Magari allestendo stand “ad hoc” per le tante industrie italo-spagnole presenti nel Paese. Insomma, per permettere all’imprenditoria di mostrare i loro prodotti?

– E’ nostra intenzione fare una selezione, in base all’eccellenza – assicura -. Per quel che riguarda l’evento consuetudinario, cioè la parte gastronomica e quella musicale, visti i risultati raggiunti lo scorso anno, saremo più selettivi. Il desiderio, comunque, è sempre quello di aprirci a questo “melting pot” con la Spagna. Pensiamo d’introdurre nell’ambito della manifestazione un concetto nuovo: la presenza di aziende gastronomiche spagnole. C’è anche l’idea, quest’anno, di fare un cammino delle birre artigianali che si chiamerà “birriamo”. Inviteremo artigiani della birra italiana e spagnola. Come fatto in passato, ci sarà anche uno spazio riservato ad alcuni “food truck”.

Non scarta la possibilità di aprire “Passione Italia” a produttori di eccellenza nel campo gastronomico o anche dell’artigianato di origine latinoamericana ma che, in sostanza, siano italo-latinoamericani.

– Nel 2018 non tutto è stato “Passione Italia”…

– Siamo partiti da “Passione Italia” per parlare dell’eccellenza, del nostro orgoglio – commenta -. Devo dire che, tirando le somme, è stata organizzata una stupenda edizione del “Premio Tiepolo”, che riconosce la capacità delle imprese di creare “business” tra i due Paesi. Da due anni è abbinato al “Dialogo tra Italia e Spagna”, un convegno ad altissimo livello che si celebra da lungo tempo. E’ una manifestazione preliminare alla bilaterale. Si organizzano tavole rotonde con la partecipazione di esponenti di prim’ordine nel mondo economico e politico dei due Paesi.

Si passa a Fiere e manifestazioni di categoria alle quali la Camera di Commercio per la Spagna partecipa attivamente. Aricò è un fiume in piena. Parla con disinvoltura, senza indugi. Non risparmia spiegazioni, chiarimenti, commenti.

– Abbiamo una fortissima specializzazione nei settori agroalimentare e turistico – commenta -. E’ una specializzazione che abbiamo approfondito nel corso degli anni. Oggi gestiamo circa 5 saloni, tra l’Italia e la Spagna nell’ambito dell’agroalimentare, e collaboriamo con le principali iniziative tra i due Paesi. Rappresentiamo le principali fiere nel settore artigianale in Italia.

Commenta che le ultime attività fieristiche alle quali la nostra Camera di Commercio ha partecipato sono state il “Salón Náutico” di Barcellona e la “Feria Navalia” di Vigo. E’ stato poi firmato un convegno con la Fiera di Saragozza, per la promozione di questo importante appuntamento; punto di riferimento per il settore idrico. In sostanza, la Camera di Commercio per la Spagna sta ampliando i propri orizzonti.

– La vicinanza con l’Italia in che modo aiuta o pregiudica?

– Da una parte, come è ovvio, rappresenta uno svantaggio – spiega -. La Spagna, in generale per l’Italia, è un Paese accogliente. E ciò, a volte, può danneggiare. Crea una falsa sensazione di facilità al momento di atterrare sul mercato. Noi, che vi siamo da tantissimo tempo, conosciamo le abitudini, i sistemi di distribuzione e tanti altri dettagli. Sappiamo come non incorrere in quegli errori che spesso si commettono e, nella stragrande maggioranza dei casi, fanno desistere gli imprenditori dal loro progetto. La familiarità che trovano in Spagna, li lascia credere che il prodotto, così com’è, può essere introdotto nel mercato. Si mettono in moto i meccanismi indispensabili per realizzare il processo d’internazionalizzazione dell’azienda. Poi, però, ci si rende conto che non è così facile come sembrava.

Sostiene che statisticamente sono tante le iniziative che falliscono e tanti gli imprenditori che si scoraggiano.

– Diversamente – aggiunge -, il 70 per cento delle aziende che accompagniamo, riesce a consolidarsi sul mercato. Il mio consiglio non può che essere uno: ascoltare e almeno ricevere un orientamento. Noi offriamo un servizio innovativo che abbiamo lanciato nel 2018. Mettiamo a disposizione delle aziende, per un periodo non superiore a un anno, una figura che svolge per l’azienda il lavoro di “Temporary Expo Manager”, da un lato, e di “Brand Ambassador”, dall’altro.

– Di cosa si tratta?

– L’“Expo Manager” temporale – spiega -, prepara l’azienda al mercato: presentazione del prodotto e strategie di comunicazione, di diffusione e di consolidamento. D’altra parte, il “Brand Ambassador” organizza tutte le occasioni di promozione e di diffusione della marca. Sceglie, sulla base del modello di atterraggio sul mercato precedentemente studiato, quali sono i migliori eventi ai quali partecipare e le forme più vantaggiose per la diffusione: la rete sociale piuttosto che i supporti fisici o la rete di contatti con i colleghi professionisti.

Sottolinea che  “le aziende che desiderano consolidarsi in maniera concreta su un mercato devono essere coscienti che il processo d’internazionalizzazione dura un anno o due”. Quindi devono avere le risorse umane ed economiche, per affrontare il processo di promozione del prodotto.

– Le aziende normalmente vogliono vendere immediatamente il prodotto – prosegue -. Ma spesso si arriva impreparati. Si partecipa a una fiera, si prendono contatti ma poi non sono adeguatamente seguiti. Noi siamo in condizioni di farlo perché, stando permanentemente nel Paese, conoscendo bene il mercato, avendo professionisti nel campo dell’internazionalizzazione, ci risulta facile aprire un dialogo per poi lasciarlo in mano del produttore quando già è in fase avanzata.

– Abbiamo parlato degli svantaggi.  E i vantaggi?

Innanzitutto spiega che quello spagnolo è il terzo mercato di riferimento per il tessuto economico italiano, molto esteso rispetto ad altri. Ad esempio, quello francese o quello tedesco. Sottolinea, poi, che i mercati italiano e spagnolo sono assai affini, quindi con maggiori capacità di relazioni. Essere vicini, poi, facilita il trasporto e la logistica in generale.

– In Spagna – precisa -, il prodotto, anche quello fresco o con corta deperibilità, può essere lavorato e distribuito in un giorno.

A suo avviso, questi elementi possono indurre un’azienda, che vuole affacciarsi per la prima volta all’estero, a preferire il mercato spagnolo anziché altri più complessi. Ad esempio, il nordamericano.

– La distanza è un elemento fondamentale – afferma convinto -. Con la Spagna, questa difficoltà non esiste. Ci sono collegamenti diretti giornalieri via aerea o marittima.

Rileva che all’interno del circuito associativo della Camera di Commercio per la Spagna vi sono grandissimi nomi. E precisa che l’organismo imprenditoriale, pur non occupandosi dell’ambito commerciale e d’importazione, lavora con queste grandi aziende nel posizionamento della marca, attraverso gli eventi che realizza nelle eleganti strutture dell’Ambasciata o della Cancelleria consolare.

– Progetti per il 2019?

– A breve sarà pubblicata l’agenda di attività dell’anno sul nostro sito web – assicura -. Invito gli imprenditori a consultare il nostro portale. E’ un calendario molto vasto che include tantissime attività. Le nostre strutture consentono la realizzazione di seminari, di convegni, di tavole rotonde. Abbiamo incontri di carattere commerciale a cadenza quindicinale. Ci sono poi gli appuntamenti del Consiglio delle Camere Europee ai quali partecipiamo.

Sostiene che la comunicazione con le altre camere di commercio è molto fluida e che con esse, l’organismo imprenditoriale italo-spagnolo sta lavorando anche su temi specifici.

– Madrid è un polo importante per la movimentazione delle merci a livello europeo – precisa -. Cerchiamo di approfittare di questa eccellenza nel settore logistico per introdurre in particolare le aziende italiane che lavorano in quest’ambito.

– Incontri con partner per joint-venture…

– E’ uno dei nostri ruoli – assicura -. Nel momento in cui un’azienda italiana vuole esportare in Spagna, chiediamo quali sono le sue capacità economiche. Le orientiamo sempre alla collaborazione con aziende spagnole; collaborazione che può sempre concretarsi in tante maniere.

Afferma che la Joint-Venture può facilitare “i processi d’internazionalizzazione di quelle aziende che hanno una limitata capacità produttiva”.

– Quali sono i settori in cui le aziende italiane sono più presenti in Spagna?

– L’agroalimentare e il farmaceutico sono i settori trainanti – ci dice -, quello dei macchinari è in espansione. Parlo di aziende di carattere commerciale; quindi, d’imprese che vendono in Spagna mantenendo la produzione in Italia. Vi sono poi tante aziende che si dedicano al design, specialmente l’”home” design. Meno presenti, quelle relative all’area della costruzione. In cambio, vi è una grossa presenza di aziende specializzate nel materiale di rifiniture. In quest’ambito, la presenza italiana è notevole. E poi abbiamo i piccoli elettrodomestici.

Bafile Mauro

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