Visco difende Bankitalia: “Nessun dubbio sul suo operato”

Il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco.
Il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco. ANSA/ANGELO CARCONI

MILANO. – Un botta e risposta a distanza e che spegne le polemiche su Bankitalia e i suoi vertici. Da Torino il vice premier, Luigi Di Maio precisa che “non c’è nessun tema di sfiducia” su Via Nazionale. La replica e la difesa d’ufficio di Ignazio Visco arriva da Milano, dove il Governatore è impegnato – insieme al ministro dell’Economia, Giovanni Tria – al consueto Board Forum di Spencer Stuart, che per la prima volta apre le porte alle istituzioni.

“Non credo che ci devono essere dubbi su cosa si fa in Bankitalia e chi lo fa. In Bankitalia si fa il massimo per il bene della comunità”, risponde il numero uno di Via Nazionale sollecitato sul tema da Ferruccio de Bortoli. “E non è vero che si fa tutto a Francoforte, come spesso si dice”, argomenta ancora Visco sottolineando che “Bankitalia si occupa di crisi bancarie con governo e ministero dell’economia in un contesto molto difficile che si è messo su molto in fretta e credo molto bene”.

La conclusione del Governatore è che la fiducia nell’istituto, “pubblico e non privato”, è “ben riposta”. E in termini di fiducia Tria evidenzia che quella “degli investitori è essenziale per la competitività del Paese e la sua crescita”. “L’economia italiana credo che ha tutte le possibilità di tornare a crescere e anche di chiudere il gap di crescita con il resto dell’eurozona non soltanto di seguirlo a distanza”, dice il ministro.

Seduti in platea al Principe di Savoia ci sono 200 tra imprenditori e manager di imprese pubbliche e private. Il tema centrale è sulla governance delle imprese e le scelte dei governi in un mondo in cambiamento. Visco e Tria non si risparmiano, sono ben affiatati e sulla stessa linea su molti temi, oltre che protagonisti di un siparietto sulla questione dell’oro della Banca d’Italia, oggetto di alcune proposte di legge da parte di settori della maggioranza e del Centrodestra.

Sull’ammontare delle riserve auree il ministro suggerisce la cifra di 80-90 miliardi mentre il governatore sottolinea che non possono essere utilizzate “come un finanziamento monetario per il Tesoro”. Tra i temi anche le riforme delle Bcc e delle banche popolari. Interventi che si sono resi “necessari” in un sistema bancario che, nel complesso, “ha retto” negli anni di crisi.

Con gli imprenditori Visco e Tria si soffermano anche sugli investimenti, con il ministro che invita a fare in modo che “non permangano incertezze e che l’Italia promuova e sostenga investimenti per lo sviluppo delle infrastrutture”. Tema discusso anche con gli imprenditori della Camera di commercio americana. Quello a Milano per Tria è un tour tra gli investitori, che inizia con i vertici di Borsa Italiana.

“La sensibilità del Governo nei confronti della Borsa è evidente”, afferma il ceo Raffaele Jerusalmi, perché “si rendono conto che le aziende sono una parte fondamentale del Paese”. Dopo gli incontri milanese Tria sarà domani a Mogliano Veneto, nel cuore del nordest, per il piano per l’Italia di Generali.

(di Massimo Lapenda e Fabio Perego/ANSA)

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