Venezuela sempre nel caos, primi conati di saccheggio

CARACAS – Il governo ha deciso di prorogare l’interruzione di ogni attività: scuole e negozi chiusi. La paralisi del paese continua e il caos pare sia l’unica certezza. Le autorità non riescono a ripristinare il servizio elettrico mentre i trasformatori vanno a fuoco, come accaduto nel quartiere di Baruta.

Il ministro Jorge Rodríguez ha assicurato che il governo lavora per ristabilire il servizio elettrico e insiste sulla tesi dell’attacco “cibernetico” .

Intanto cresce la disperazione della popolazione e si ha notizia dei primi conati di saccheggi immediatamente repressi con estrema violenza dalla Polizia e dalla “Guardia Nacional”. La popolazione reclama soprattutto acqua e generi alimentari.

Le cliniche e gli ospedali sono in crisi. La mancanza di elettricità è stata sopperita dai generatori elettrici ma comincia a scarseggiare il combustibile che li alimenta. Cominciano a chiudere le emergenze. Ancora non si sa con precisione quante siano i morti prodotto dall’interruzione dell’energia elettrica.

Il danno economico arrecato dal “black-out” è ancora difficile da quantificare ma si valuta in milioni di dollari. In questo contesto, la delinquenza è l’unico settore che trae profitto del caos che caratterizza oggi la vita delle maggiori città del Paese. Rapine, furti, violazioni, sequestri regolamenti di conti, avvengono senza che Polizia e la Guardia Nazionale riescano ad intervenire.

Dopo una lunga interruzione, i voli delle poche compagnie aeree internazionali che uniscono il Venezuela con il resto del mondo sono ripresi tra mille difficoltà. Alcuni vettori hanno informato i clienti che potranno viaggiare, ma senza bagaglio.

Si teme che il black out possa continuare e che l’intermittenza del servizio elettrico si protrarrà ancora per qualche giorno.

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