Basilicata: Centrodestra verso la vittoria, Centrosinistra staccato

Il candidato presidente del M5S, Antonio Mattia, durante le operazioni di voto per le regionali della Basilicata a Vaglio Basilicata (Potenza)
Il candidato presidente del M5S, Antonio Mattia, durante le operazioni di voto per le regionali della Basilicata a Vaglio Basilicata (Potenza), 24 marzo 2019. ANSA/UFFICIO STAMPA MOVIMENTO 5 STELLE BASILICATA

POTENZA. – Il centrodestra intravvede il trionfo anche in Basilicata: la coalizione composta da Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, malgrado le divisioni sul governo di Roma, secondo le prime indiscrezioni giunte ai partiti, si confermerebbe vincente nelle sfide amministrative, come già accaduto in Molise, Abruzzo e Sardegna. Con un dato che viaggerebbe sopra il 40%, secondo alcune stime circolate informalmente.

Ma stavolta l’affermazione dell’ex generale della Guardia di Finanza Vito Bardi (è lui il candidato Presidente indicato da Forza Italia) avrebbe un carattere ‘storico’: se lo spoglio confermerà le prime indicazioni l’ex Casa delle Libertà potrebbe infatti espugnare una tradizionale roccaforte del centrosinistra mai messa in discussione. Una vittoria che potrebbe anche confermare la buona performance della Lega, che sfonderebbe per la prima volta anche al Sud, con la possibilità di diventare primo partito in Basilicata.

In una regione che “non dimentica” – come avvertiva uno striscione esposto in occasione della prima visita a Potenza del Vicepremier e leader della Lega – un successo “pesante” del partito di Salvini (che oggi ha rotto il silenzio elettorale invitando i lucani a votare per mandare a casa il Pd) vorrebbe dire tanto. Innanzitutto, tonificherebbe la linea del suo leader e lo lancerebbe verso le elezioni europee del 26 maggio e le regionali in Piemonte da una posizione di grande forza. Un quadro che ha portato Matteo Salvini, a urne ancora aperte, ad annunciare che la Lega “governerà la Basilicata”.

Sempre secondo le prime stime, tra cui alcuni exit poll informali, il centrosinistra uscirebbe sconfitto con uno stacco presunto tra i 7 e i 10 punti ma terrebbe complessivamente con un dato che lo accrediterebbe decisamente sopra il 30%. Un fattore positivo anche per il Pd, alla prima prova elettorale del segretario Nicola Zingaretti che ha chiuso la campagna elettorale in una piazza gremita di Matera. Un eventuale superamento della soglia psicologica del 20% segnerebbe un’inversione di tendenza che dalle parti della nuova leadership dem sarebbe letta come un segnale di ripresa e di speranza, dopo il crollo delle politiche del 4 marzo, in vista delle prossime europee.

Grande incognita circa il risultato dei Cinque Stelle che il 4 marzo scorso conquistarono in Lucania la quota record del 44%, con otto deputati eletti su 13. Il calo viene registrato sempre dai dati che stanno circolando informalmente che accrediterebbero i pentastellati di un range tra il 12 e il 20%. Tuttavia, qualora ci dovesse essere il sorpasso da parte del Pd, il voto lucano potrebbe riaccendere i malumori interni al Movimento, già molto sofferente nei rapporti dentro la maggioranza gialloverde. Molti pentastellati temono che un eventuale abbattimento dei consensi in Basilicata possa anche essere collegato alla delusione da parte degli elettori dopo la vicenda che ha portato all’arresto a Roma di Marcello De Vito, in seguito allo scandalo riguardante il nuovo stadio della Roma.

(di Marcello Campo e Mario Restaino/ANSA)

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