Lettera della Collettività al Vicepremier Di Maio e all’On. Fico

CARACAS – Per la seconda volta, le maggiori associazioni italo-venezuelane del Paese, assumono un atteggiamento assai critico, netto nei confronti del presidente Nicolàs Maduro e chiedono al Governo Conte di desistere da politiche ambigue e riconoscere definitivamente il presidente designato dal Parlamento, Juan Guaidó. Lo fanno attraverso una lettera aperta al Vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, e al Presidente dei deputati, On. Roberto Fico, militanti del Movimento 5 Stelle.

Nella lettera si riassume una realtà del Paese che il nostro Giornale racconta quotidianamente: “blackouts, mancanza totale di acqua, crisi ospedaliera, mancanza di alimenti, di medicine, iperinflazione, repressione di ogni forma di protesta, detenuti politici. Anche paramilitarismo, narcotraffico e terrorismo fattori oramai stabiliti e protetti dallo status quo e che hanno trasformato il territorio in un centro di irregolarità con pericolose implicazioni internazionali. E poi ci sono i morti. Tanti, troppi morti”.

Nella lettera, che riproduciamo integralmente, si sostiene che la stragrande maggioranza della nostra Collettività, chiede un cambio politico nel rispetto delle norme democratiche stabilite nella Costituzione. E conclude sottolineando che “l’onestà è un requisito fondamentale della buona politica. Chi lo promuove ha il dovere di monitorare e sostenere la sua applicazione. È ora di farlo in Venezuela. In questo modo aiutereste restituire la parola al popolo venezuelano, dareste un motivo di speranza agli italiani e italici che vivono in questo paese e vi proporreste come importante e autorevole partner per la ricostruzione istituzionale, morale ed economica del Venezuela”.

 

Il testo integrale della lettera

Egregi
Vice Presidente del Consiglio Luigi Di Maio,


Presidente della Camera dei Deputati On. Roberto Fico

Militanti di 5S.

Il Venezuela è un paese nel quale vivono 140.000 cittadini italiani iscritti all ́AIRE e più di 2 milioni di Italici, figli delle diaspore italiane dell ́ultimo secolo e mezzo. Ma, oltre a essere italiani e italici, siamo anche cittadini venezuelani che, dal nostro arrivo, hanno partecipato alla costruzione di questo generoso paese, promuovendo importantissime iniziative, relazioni e istituzioni che sin dal secondo dopo guerra hanno contribuito allo sviluppo bilaterale e collocando il Venezuela, sin dagli anni’ 50, in differenti tappe, tra i principali partners commerciali dell ́Italia. Si è creato anche un importante tessuto imprenditoriale di grandi, medie e piccole imprese fondate e gestite da italiani che hanno contribuito in modo straordinario allo sviluppo del Venezuela, generando lavoro, trasferimenti di tecnologie, know how, educazione e benessere collettivo.

Alla fine degli anni’ 90, c’è stato il crollo dello stablishment dei partiti politici tradizionali in quanto il Venezuela ambiva a diventare una società piu giusta. I venezuelani e tanti italo venezuelani si illusero di trovare allora, negli ideali di Hugo Chavez, un’ uscita dalla crisi politica.

La realtà è stata purtroppo diversa e il chavismo, comunque lo si voglia leggere, ha prodotto una crisi ben più grave di quella che si cercava di risolvere. Gli ideali del socialismo del ventunesimo secolo, che ha trovato coincidenze e alleanze con tante organizzazioni politiche in tutto il mondo ‐ anche con il Movimento 5 Stelle ‐ in Venezuela, sono stati traditi e incompiuti. Il popolo è stanco dí sentire vecchie promesse di un modello politico scaduto, sordo ai suoi problemi.

Il Venezuela, attualmente, conosce la crisi più grave della sua storia. Il crollo del PIL e le politiche statali sempre più aggressive puntano verso la nazionalizzazione assoluta dell’apparato produttivo e di tutti i servizi pubblici. Le misure imposte ‐ espropri e altri interventi coercitivi ‐ hanno strangolato l’economia venezuelana. Le multinazionali sono state espropriate, le PMI chiuse, le attività industriali abbandonate e deteriorate. La disoccupazione e l’esodo emigratorio aggravano la situazione, come i continui scandali scoppiati ovunque: cifre miliardarie vergognosamente sottratte rivelano una feroce corruzione a scapito dei bisogni più basilari del popolo venezuelano.

Sfortunatamente, il Venezuela è stato preso di mira da interessi che stanno al di fuori della sua sovranità. La continua interferenza cubana – “architetto” di un sofisticato sistema generatore di fake news ‐, l’improvvisa presenza di forze militari russe e molte altre intrusioni prodotte da fattori politici internazionali, dimostrano che l’interesse principale di Nicolas Maduro è quello di rimanere al potere al di là della sofferenza di una intera nazione.

Non vogliamo fare un discorso politico. Vi chiediamo di cercare di capire meglio quello che sta vivendo il popolo venezuelano e dunque anche la sua componente italica. Le sue sofferenze, oramai diventate quotidiane, vanno avanti in certe regioni del paese da molti anni e si sono estese man mano in tutta la nazione. Blackouts, mancanza totale di acqua, crisi ospedaliera, mancanza di alimenti, di medicine, iperinflazione, repressione di ogni forma di protesta, detenuti politici. Anche paramilitarismo, narcotraffico e terrorismo fattori oramai stabiliti e protetti dallo status quo e che hanno trasformato il territorio in un centro di irregolarità con pericolose implicazioni internazionali. E poi ci sono i morti. Tanti, troppi morti. *

Non sono questi motivi sufficienti perché una nazione decida cambiare il suo destino?

Ascoltate la voce di un’intera comunità che è pronta a iniziare la ricostruzione del Venezuela nella quale l’Italia potrebbe avere –come ha sempre avuto – un ruolo predominante, se farà la scelte giuste nei tempi giusti.

Come cittadini venezuelani, viviamo e ci identifichiamo con l’85% dei venezuelani che oggi, ripetiamo, chiede un cambio del suo sistema politico all’interno delle norme democratiche previste nella costituzione del Venezuela.

Chiediamo al Governo Italiano di aderire alle decisioni dell’Unione Europea per contribuire così al riconoscimento costituzionale di Juan Guaidó come presidente ad interim nominato dall’Assemblea Nazionale e dunque non autoproclamato, come molti continuano erroneamente a sostenere, essendo l’Assemblea Nazionale l’unico organo legalmente e democraticamente costituito in Venezuela e con il potere di esercitare il suo incarico per indire prossime elezioni come previsto dalla Costituzione della Republica Bolivariana del Venezuela, una volta rinnovati i poteri pubblici scaduti da lunga data.

L’onestà è un requisito fondamentale della buona politica. Chi lo promuove ha il dovere di monitorare e sostenere la sua applicazione. È ora di farlo in Venezuela. In questo modo aiutereste restituire la parola al popolo venezuelano, dareste un motivo di speranza agli italiani e italici che vivono in questo paese e vi proporreste come importante e autorevole partner per la ricostruzione istituzionale, morale ed economica del Venezuela.

 

*Secondo L’Osservatorio Venezuelano della Violenza, solo nel mese di Gennaio 2019 sono stati assasinati dalle forze dello stato ufficiali e paramilitari piu di 250 persone.

Sottoscrivono in Caracas al 13 aprile 2019

Agor@ Magazine


Asociación Abruzzesi de Aragua
o Asociación Abruzzesi y Molisana en el Mundo de Carabobo.


 Asociación Emilia Romagna de Aragua

Asociacion Lazio de Carabobo.
o Asociación Molisani de Aragua


Asociación Pugliesi de Aragua
o Asociación Siciliani de Aragua


Asociación Toscani de Aragua
o Associazione Campania Carabobo.


Associazione Pugliese di Carabobo.


Campani de Aragua


CAVENIT Camera Venezuelana Italiana di Commercio e le sue filiali territoriali

Comitato Assistenza Emigranti. COM.ASS.EMI

Consultore Regione Campania in Venezuela.

FAIV Federación de Asociaciones Italo Venezolanos (23 Centri Italiani).

Federazione Campani in Venezuela.

FEGIV Federazione di Giovani Italo Venezuelani


ITALICOS Social Network


Movimiento Laico Scalabriniano

Piazza Italia Magazine

Società Dante Alighieri del Venezuela.

 

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