Euro U21, l’Italia aspetta il Belgio: “Vincere e sperare”

Euro Under 21: Lorenzo Pellegrini , un gesto di disperazione durante la partita persa dall'Italia contro la Polonia.
Euro Under 21: Lorenzo Pellegrini , un gesto di disperazione durante la partita persa dall'Italia contro la Polonia. ANSA/LPS/ALESSIO MARINI

BOLOGNA. – Dopo la sconfitta con la Polonia, l’Italia under 21 si è svegliata affamata, come chi ha cucinato, apparecchiato e poi è andato a letto senza cena. Sabato sera, a Reggio Emilia contro il Belgio, ci si gioca il tutto per tutto, contro una squadra già eliminata dall’Europeo, con la consapevolezza che vincere è condizione necessaria per continuare a sperare nelle semifinali (e di conseguenza nelle Olimpiadi del prossimo anno) ma non sufficiente.

La questione qualificazione, infatti, anche battendo il Belgio, dipenderà dalla combinazione degli altri risultati: non solo Polonia-Spagna, che si gioca in contemporanea a Bologna e che è fondamentale per la vittoria del girone, ma anche le partite dei gruppi B e C di domenica e lunedì per definire la migliore seconda.

Per la squadra, tuttavia, è inutile pensare troppo ai calcoli e magari far leva sul grande affetto guadagnato fra il pubblico italiano: gli Azzurrini se ne vanno da Bologna reduci da due feste al Dall’Ara. E anche contro la Polonia è stato boom di ascolti in tv, con oltre 6 milioni di tifosi sintonizzati.

A questo punto è indispensabile vincere col Belgio e possibilmente farlo con il maggior numero possibile di gol di scarto per scalare posizioni nell’eventuale raffronto fra le seconde. “Con il Belgio bisogna vincere – ha detto Nicolò Barella, uno dei punti fermi del centrocampo di Di Biagio – è l’unica cosa da fare. Siamo dispiaciuti per com’è andata con la Polonia, ma restiamo concentrati, dovremmo essere magari meno bravi ma più uomini, perché queste partite si giocano soprattutto con gli attributi”.

Il centrocampista del Cagliari invita a non abbassare la guardia. “Il nostro obiettivo – ha detto – rimane la finale. Bisogna essere più cinici perché su trenta tiri se non fai gol, come è successo con la Polonia, c’è un problema. La prima cosa è vincere poi si vedrà. Avevamo il nostro destino in mano, ora non ce l’abbiamo più: dobbiamo vincere e sperare”.

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