Mattarella: “Accogliere rifugiati è dovere costituzionale”

Yemen, sfollati in un campo profughi di Aden
Yemen, sfollati in un campo profughi di Aden (© UNHCR / UNHCR / NMO)

ROMA. – Accogliere i rifugiati è un “dovere” ed “un principio costituzionale”. A ricordarlo in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E su questo le massime cariche istituzionali del paese sembrano tutte concordare, compreso il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

“Viva i veri rifugiati: dal 2014 al 14 giugno 2019 rappresentano solo il 7,3% delle 420.834 domande esaminate dall’Italia mentre “più del 60% sono clandestini”, ha sostenuto il responsabile del Viminale aggiungendo che “chi fugge dalla guerra può e deve arrivare in Italia, senza doversi affidare a trafficanti di esseri umani o a navi pirata”.

Ma la musica cambia se si parla della Sea Watch 3 accusata da Salvini di “fregarsene” delle regole e di “fare traffico di essere umani”. “Io il permesso di sbarcare – promette il ministro – non lo do né adesso né a Natale”. Al contrario dell’Unhcr che si è rivolta all’Europa per consentire ai 43 migranti, da 8 giorni nel Mediterraneo al largo di Lampedusa, di approdare in un porto sicuro e non in Libia.

Intanto un’altra emergenza viene segnalata da Alarm Phone e riguarda una imbarcazione in avaria partita dalla Libia con 120 persone, tra le quali 15 donne e 6 bambini. Ma né Libia, né Italia, secondo l’ong, avrebbero risposto dopo ore alla richiesta d’aiuto.

Lo stesso Mattarella si è rivolto all’Unione Europea per esortarla ad “essere protagonista per sviluppare una politica comune” perché “nessun Paese è in grado da solo di rispondere” ed ha lodato “la preziosa opera dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati” ammonendo: “va affiancata da una vigorosa iniziativa internazionale”.

Sulla Giornata Mondiale del Rifugiato è intervenuto con un tweet anche Papa Francesco affermando che i rifugiati sono “un’occasione per costruire una società più solidale, più fraterna, e una comunità cristiana più aperta, secondo il Vangelo”.

Proprio l’Unhcr ha espresso “gratitudine” nei confronti dei sindaci di 175 città per aver dato il proprio sostegno a quella che è una dichiarazione mondiale, lanciata un anno fa con l’iniziativa Cities #WithRefugees, di benvenuto e di apertura per le famiglie costrette a fuggire. Un gesto di solidarietà nei confronti dei rifugiati che assume importanza ancora maggiore alla luce del rapporto annuale dell’Unhcr Global Trends che mostra come circa il 61% di tutti i rifugiati e l’80% degli sfollati interni vivano in aree urbane.

Proprio nella Giornata mondiale del Rifugiato, la Comunità di Sant’Egidio fa sapere che il premier Giuseppe Conte sta valutando la possibilità di un corridoio umanitario europeo dalla Libia, proposta fatta dalla stessa Comunità insieme alla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia.

Lancia accuse al Governo, l’ex presidente della Camera Laura Boldrini perché non partecipa al Migration Compact delle Nazioni Unite e, a livello europeo, ha disertato le riunioni del consiglio dei Ministri degli Interni. Sul tema fa “solo propaganda”, dice Boldrini.

“Trattati da schiavi” è il titolo del dossier della Caritas Italiana da cui emerge che a partire dal 2011 il numero dei rifugiati nel mondo è in continuo aumento; un trend confermato nello scorso 2018 che ha toccato la quota di 70.8 persone riconosciute come rifugiati, con la Siria che conta il triste primato con oltre 6.7 milioni di persone.

Ed “un pensiero ai veri rifugiati che nessuno tutela perché non hanno i soldi per pagare gli scafisti” lo manda via Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Il messaggio più forte, e composto solo di quattro parole, è dei 43 migranti a bordo della Sea Watch 3, che con delle lettere su fogli di carta hanno creato la scritta “Don’t forget about us”, non dimenticatevi di noi.

(di Emanuela De Crescenzo/ANSA)

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