Madrid, “Venezuelan Press” conmemora il “Día del Periodista”

MADRID – Anche in Spagna, come in Venezuela, è stato commemorato il “Día del Periodista”.  Il 27 di giugno scorso, l’associazione “Venezuela Press”, presso la sede della “Asociación de la Prensa” di Madrid, ha organizzato un interessante “tavola rotonda” titolata: “Il ruolo della Stampa nella ricostruzione del Venezuela”. Al dibattito, aperto da Martha Blanco, moderatrice dell’evento, hanno partecipato Fernando Yarza, presidente dell’Associazione mondiale della Stampa e degli Editori”; Miguel Henrique Otero, presidente-editore del quotidiano “El Nacional”; Beatriz de Majo, analista ed esperta in materia internazionale; Sergio Dahbar, giornalista, scrittore e titolare della casa editrice “Dahbar Editorial”; Antonio Rubio, presidente della “Asociación de Periodistas de Investigación”, e Carleth Morales, presidente di “Venezuelan Press”.

Il dibattito, com’era prevedibile, si è incentrato sulla mancanza di libertà di stampa in Venezuela e la violenza di Stato che colpisce con particolare violenza chi cerca di fare un giornalismo onesto.

Il dibattito

Fernando Yarza, dopo aver ricordato che la prima decisione presa appena assunta la direzione dell’”Associazione Mondiale della Stampa ed Editori” fu quella di condannare la mancanza di libertà di stampa in Venezuela, ha sottolineato che “il giornalismo del futuro dovràessere  sostenibile” e aggiunto che questo sarà responsabilità dei giornalisti.

Miguel Henrique Otero, dal canto suo, ha spiegato che è difficile affermare oggi quale sarà il ruolo della stampa nella ricostruzione del Paese, poiché non si ha un panorama certo di quel che accadrà in un futuro prossimo e quale sarà la strada che intraprenderà il Venezuela per tornare a essere una vera democrazia.

Sergio Dahbar, ha espresso la speranza che i giornalisti, obbligati dalle circostanze ad abbandonare il Venezuela, possano tornare per contribuire alla crescita del Paese.

Per Beatriz de Majo la ricostruzione del Paese è iniziata l’indomani della chiusura di Rctv, quando tanti giornalisti si sono ritrovati disoccupati e si son dovuti reinventare.

Antonio Rubio, in un intervento registrato, ha ricordato il periodo che seguì la feroce dittatura di Francisco Franco.

“Nel periodo di transizione – ha ricordato – nacquero interessanti esperimenti editoriali”.

La premiazione

Carleth Morales, dal canto suo, ha presentato il libro “Venezuela en Transición. El aporte de la diáspora venezolana en España”.

L’interessante serata si è conclusa con la consegna dei premi ai vincitori del “IV Concurso de Periodismo Miguel Henrique Otero”. Il primo premio è andato a Ariana González, autrice del reportage “Periodismo para la reconstrucción: justicia y memoria de las víctimas”. Il secondo è stato assegnato a Joaquín Pereira per il servizio “Ida y Vuelta a los libros; reconstruyendo la literatura” e il terzo alla giornalista Mariángela Velásquez per la cronaca “¡Manos a la Obra!”.

Redazione Madrid

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