Alitalia: settimana decisiva, pressing dei sindacati

Aerei Alitalia fermi all'aeroporto di Fiumicino in un'immagine d'archivio.
Aerei Alitalia fermi all'aeroporto di Fiumicino in un'immagine d'archivio. /ANSA/TELENEWS

ROMA. – Per Alitalia si apre una settimana decisiva con i sindacati che vedranno mercoledì al Mise il vicepremier e ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio, che dovrà dare “risposte chiare” ed illustrare un “piano di rilancio senza esuberi” per la ex compagnia di bandiera.

Per rilanciare Alitalia servono circa 300 milioni e un quarto socio che vada a completare la cordata con Ferrovie dello Stato, Tesoro e Delta dove Fs avrebbe il 30-35%, Delta e il Tesoro ciascuno il 15%. Ma secondo le ultime indiscrezioni, in assenza del quarto uomo, Fs, il regista dell’operazione, potrebbe salire al 50% nella Newco.

“Non si possono fare dichiarazioni stampa che riguardano così nel dettaglio operazioni così importanti”, ha detto il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, riferendosi a questa ipotesi. “Stiamo lavorando, siamo fiduciosi. L’eredità che abbiamo ricevuto è la peggiore che si potesse avere, il dossier è complicatissimo”, ha aggiunto il ministro. Ma intanto il termine del 15 luglio si avvicina per presentare le offerte.

“Speriamo di farcela, con un assetto di investitori in grado non di salvarla per qualche anno ma di rilanciarla per sempre”, ha detto ancora Toninelli. Negli ultimi giorni si sono fatti formalmente avanti nuovi pretendenti per Alitalia: il gruppo Toto e l’imprenditore colombiano German Efromovich, azionista di maggioranza della compagnia di bandiera colombiana Avianca, che vanno ad aggiungersi a Claudio Lotito. Il patron della Lazio ha presentato una manifestazione di interesse a metà giugno.

“Dall’incontro con il Ministro Di Maio ci aspettiamo risposte chiare sul progetto industriale e sugli interlocutori interessati all’acquisizione, non sono più accettabili rinvii”, ha affermato il segretario nazionale della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito, sottolineando che “finora non abbiamo visto nessun piano industriale e qualunque sia la compagine azionaria vogliamo prima di tutto parlare di rilancio dell’azienda e di riposizionamento sul mercato”.

Il dirigente nazionale della Filt Cgil precisa, inoltre, che i sindacati “respingono qualsiasi indiscrezione riguardo eventuali esuberi, tagli alle retribuzioni e spezzatino aziendale”. “Siamo indubbiamente preoccupati” ma “come ci ha promesso il Governo ed il Ministro Di Maio, ci aspettiamo un piano di rilancio e non solo un salvataggio” della compagnia, ha concluso Cuscito.

(di Alfonso Abagnale/ANSA)

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