Conte prova a uscire dall’isolamento Ue e attacca

Il premier Giuseppe Conte, si rivolge ai giornalisti a Bruxelles.
Il premier Giuseppe Conte, si rivolge ai giornalisti a Bruxelles. (ANSA/AP Photo/Riccardo Pareggiani)

BRUXELLES. – Prova a uscire dall’isolamento, Giuseppe Conte. Al bivio della procedura d’infrazione sui conti e di una trattativa sulle nomine europee in cui l’Italia parte penalizzata il presidente del Consiglio gioca su più tavoli. Convoca il Consiglio dei ministri per concedere all’Ue tutto quel che serve, in totale 8 miliardi, per evitare, fino alla manovra d’autunno, una bocciatura europea. E si mette di traverso sulle nomine, attaccando apertamente l’asse franco-tedesco e schierandosi con dieci Paesi medi e piccoli, tra cui quelli di Visegrad.

Sono le sette del mattino quando Conte, alla tredicesima ora di vertice, rompe il silenzio dei leader riuniti in conclave e approfitta di una pausa per farsi vedere in sala stampa. La sua presenza attira l’attenzione dei giornalisti stranieri, le sue parole segnano un cambio di rotta. Il premier italiano, dicendo no al criterio dello Spitzkandidat, si schiera apertamente contro il pacchetto concordato (“Non a Osaka ma il giorno prima”, precisa) da Angela Merkel, Emmanuel Macron, Pedro Sanchez e Mark Rutte.

Di più. Si intesta la tenuta del fronte anti-Timmermans che nasce dalla spaccatura del Ppe e dal no dei Paesi di Visegrad a Merkel. “Ho chiamato i contrari nella notte, invitandoli a non cedere”, racconterà poi. “La resistenza franco tedesca ha iniziato a vacillare dopo il mio appello a Francia e Germania a non soffiare sull’antieuropeismo”. Conte salda – rivendicano da Palazzo Chigi – il “fronte” anti “Europa a due”: “Basta con il muro franco-tedesco e con il prendere o lasciare. L’Italia e il Consiglio europeo meritano rispetto”.

L’obiettivo, secondo fonti parlamentari, sarebbe quello di ottenere per l’Italia un posto nel board della Bce, dopo l’uscita di Mario Draghi. Sul piano politico, Conte si appella alla volontà dei cittadini europei, mentre si preoccupa di non mostrarsi schiacciato sulla linea dei Paesi di Visegrad o di Matteo Salvini.

Tra i parlamentari di maggioranza e opposizione la mossa del presidente del Consiglio viene letta proprio come un cedimento al veto di Salvini su Timmermans. Il premier spiega che il suo non è un veto su Timmermans, il socialista che ha inserito il salario minimo europeo (caro al M5s) nel suo programma, ma un’obiezione “sul metodo”. All’alba è pronto a votare, sia pure con motivazioni diverse, proprio con i Visegrad per bloccare la nomina di Timmermans.

Il voto dell’Italia è pesante in una logica di blocco: sfilarsi dal fronte anti-Timmermans, osservano sempre da Roma, sarebbe uno schiaffo a Salvini. Ma l’Italia, che spinge per nomi alternativi, si lascia lo spazio per convergere su Timmermans, se la trattativa finale lo vedrà ancora in campo.

Certo, lo schiaffo a Francia e Germania, in nome dei cittadini e di partiti di governo che sono fuori dai giochi delle grandi famiglie europee, preoccupa chi guarda ancora con qualche timore al giudizio sulla procedura di infrazione Ue. Prima gli sherpa, poi i commissari, infine i ministri economici europei valuteranno l’aggiustamento dei conti che esce dal Consiglio dei ministri.

Anche se nel governo sono convinti di averla “sfangata”, almeno fino all’autunno, l’Ue sarebbe fino all’ultimo pronta ad azionare il grilletto. Le due partite sono slegate, assicurano però a Palazzo Chigi, smentendo un tentativo di alzare la posta con i partner europei o rinviare – insieme alle nomine – anche la decisione della Commissione Ue.

Conte, che parla con Jean Claude Juncker a margine del Consiglio europeo, per sminare la procedura sceglie di fare “tutto quel che serve”: non solo risparmi e minori spese ma anche un decreto per destinare i risparmi di quota 100 e reddito a taglio del deficit. Ben 8 miliardi, si precisa in ambienti di governo. Sia Di Maio che Salvini non sono in Cdm al momento della decisione: non ci mettono la faccia e il governo non prende impegni formali sul 2020. Il governo si prepara alla battaglia vera, sulla manovra d’autunno e la flat tax.

(dell’inviata Serenella Mattera/ANSA)

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