Conte sconfessa Salvini. Di Maio chiama il ministro in Aula

Il Primo Ministro Giuseppe Conte, il ministro dell'Interno e vice premier, Matteo Salvini, il ministro dell'Economia e vice premier, Luigi Di Maio durante l'incontro con il presidente russo, Vladimir Putin (di spalle) a Roma.
Il Primo Ministro Giuseppe Conte, il ministro dell'Interno e vice premier, Matteo Salvini, il ministro dell'Economia e vice premier, Luigi Di Maio durante l'incontro con il presidente russo, Vladimir Putin (di spalle) a Roma. (Ufficio Stampa Palazzo Chigi), Vladimir Putin (C)

ROMA. – Il caso russo logora il governo. E fa vacillare la “fiducia” in Matteo Salvini espressa pubblicamente giorni fa dal premier Giuseppe Conte. Con una mossa inusuale, Palazzo Chigi ha diffuso una nota che smentisce uno dei punti cardine della ‘difesa’ del vicepremier. Questo il senso: è stato un consigliere di Salvini a sollecitare la presenza di Gianluca Savoini al Forum Italia-Russia con Putin e Conte.

Con passo apparentemente leggero, anche il M5S ha marcato le distanze dall’alleato leghista. “Quando il Parlamento chiama, il politico risponde, perché il Parlamento è sovrano”, ha scritto Luigi Di Maio su Facebook, riferendosi implicitamente a Salvini, che aveva detto: “Non vado in Aula a parlare di supposizioni e fantasie”. Il leader dei Cinque Stelle ha chiesto anche “una commissione di inchiesta” sui finanziamenti che riguardi “tutti i partiti”.

Dalla Lega nessun commento ufficiale alla nota di Palazzo Chigi e nessuna reazione alle ‘punture’ di Di Maio. Un atteggiamento inedito per gli uomini di via Bellerio.

Nel Pd, il primo a trarre conclusioni dal comunicato della presidenza del consiglio è stato Paolo Gentiloni, che ha chiesto le dimissioni di Salvini: “Chi dice falsità per coprire truffe e truffatori non può fare il ministro dell’Interno di un grande Paese democratico”. Per il deputato dem Michele Anzaldi, “il Pd dovrebbe presentare subito una mozione di sfiducia”. Il segretario del partito, Nicola Zingaretti, ha telefonato ai presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, chiedendo che il governo venga chiamato a riferire alle Camere, perché “ci vuole trasparenza assoluta”.

Palazzo Chigi ha spiegato di aver inviato la nota ufficiale – ma i contenuti erano già trapelati, arrivando alle redazioni di alcuni quotidiani – “dopo aver compiuto tutte le verifiche del caso” sui motivi per cui Gianluca Savoini ha partecipato al Forum Italia-Russia del 4 luglio, a Villa Madama a Roma.

Savoini, presidente dell’associazione culturale Lombardia-Russia, è lo stesso uomo dell’incontro segreto del 18 ottobre all’hotel Metropol di Mosca, dove – su questo si dibatte – ci sarebbe stata una trattativa per far arrivare fondi russi alla Lega attraverso una compravendita di petrolio. Per quel summit Savoini è indagato a Milano per corruzione internazionale.

Nella nota, Palazzo Chigi “precisa” quindi che l’invito di Savoini al Forum con Putin e Conte “è stato sollecitato” da Claudio D’Amico, consigliere del vicepresidente Salvini. Poi ribadisce che “il presidente del Consiglio non conosce personalmente il signor Savoini” e che l’evento era organizzato dall’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi).

Chiamato in causa, anche l’istituto ha preso le distanze: “Neanche Ispi conosce Savoini (siamo in tanti) – ha scritto su Twitter il direttore Paolo Magri – Ma qualcuno può credere in buona fede che Ispi decida autonomamente chi invitare ad un ristretto bilaterale più cena di governo con Putin?”.

Forza Italia osserva gli eventi, ma boccia la “solita scorciatoia giudiziaria” per far cadere il governo che, ha detto la capogruppo al Senato Anna Maria Bernini, “va mandato a casa, ma con le armi della politica”. Mentre la capogruppo alla Camera, Mariastella Gelmini, ha definito “pilatesca” la nota di Palazzo Chigi. Il coordinatore azzurro Giovanni Toti ha invitato a evitare “i processi sommari tanto cari ai giustizialisti politici di casa nostra”, perché nella vicenda “troppe cose non tornano”.

(di Giampaolo Grassi/ANSA)

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