Torino, ultimatum Appendino a M5S: “Uniti o tutti a casa”

La sindaca di Torino Chiara Appendino spiega la decisione di sollevare il vicesindaco Guido Montanari.
La sindaca di Torino Chiara Appendino spiega la decisione di sollevare il vicesindaco Guido Montanari. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

TORINO. – “Non sono disposta in alcun modo ad andare avanti col freno a mano tirato, e se il male minore dovesse essere la fine anticipata di questa amministrazione, così sarà. Chiedo un mandato pieno, non intendo accettare battute d’arresto e compromessi al ribasso, su questo vincolerò il mandato”.

La sindaca di Torino, Chiara Appendino, con queste parole pronunciate nell’aula del Consiglio comunale ha sfidato oggi la sua maggioranza, alla quale ha chiesto una “prova di maturità”, anche perché “una perdurante situazione di stallo procurerebbe alla città danni che non può permettersi”.

“Già lunedì ci testeremo su una serie di delibere – ha sottolineato Appendino rivolta ai suoi – e vedremo se quest’aula è in grado di decidere. Sarà quello il momento in cui ciascuno si assumerà le proprie responsabilità”. L’annuncio della sindaca segna l’avvio di un cambio di passo e l’apertura di una prova di forza che nelle sue intenzioni dovrebbe rimettere in linea la compagine pentastellata in Sala Rossa.

Il tutto dopo una scelta pesante: la rimozione dall’incarico del vicesindaco Guido Montanari, per “le frasi, che non hanno visto smentita, pronunciate sul Salone dell’Auto”, che proprio nei giorni scorsi ha annunciato il trasloco in Lombardia. “Una scelta non facile dal punto di vista umano – ha rimarcato Appendino sui social, ancora prima delle comunicazioni ufficiali in aula – ma che ritengo necessaria nell’interesse della Città”.

“Colgo un orientamento legato ai vecchi poteri forti della città”, ha commentato Montanari, difendendo il suo operato. La mossa, secondo l’ormai ex vicesindaco, “allontanerà ancora di più i cittadini dalla loro amministrazione”. I riflettori sono ora puntati sulla tenuta dei pentastellati, che a metà settimana saranno convocati da Appendino per una riunione di maggioranza.

Tanti i provvedimenti sul tavolo che generano ‘frizioni’, a cominciare dalla delibera sul Motovelodromo, l’impianto sportivo intitolato a Fausto Coppi, che approda in Aula tra una settimana. Una parte dei consiglieri è dalla parte di Montanari e già oggi ha dato segnali di insofferenza. Facendo mancare il numero legale, sia in apertura della seduta quando le comunicazioni di Appendino sono state garantite dalla presenza dei consiglieri di opposizione, sia in chiusura, come certificato dalla verifica chiesta dal capogruppo del Pd, Stefano Lo Russo.

La capogruppo del Movimento 5 Stelle, Valentina Sganga, ha chiesto infatti “un confronto interno”, ritenuto “opportuno per risparmiare a Torino e ai torinesi una sovrapposizione fra il piano politico e il piano istituzionale”. E proprio sul “problema interno” hanno battuto gli esponenti dell’opposizione, senza distinzione fra centrodestra e centrosinistra. “Più che col freno a mano tirato – ha sostenuto Lo Russo – Torino è oggi senza conducente. La sindaca vuole farci credere che il problema sia Montanari, in realtà ha un problema interno e ha cercato un capro espiatorio. Ma è lei che deve dimettersi”.

di Barbara Paloschi/ANSA)

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