Inps, salario minimo e taglio del cuneo da sei miliardi

Pasquale Tridico
Il presidente dell' Inps Pasquale Tridico.

ROMA. – Un salario minimo fissato per legge a 9 euro lordi l’ora richiederebbe di mettere nelle buste paga di 4,3 milioni di lavoratori, oltre un quarto del totale, 7,5 miliardi di euro. Detta così sembrerebbe una cifra non da poco ma se paragonata alla massa salariale che l’Italia genera finisce per rappresentarne “l’1,5%”. Una proporzione che resulta “altamente sostenibile”. Dati e giudizi del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che fa i conti sui lavoratori del settore privato, agricoli e domestici esclusi.

L’operazione sarebbe poi addirittura pressoché neutra se ancorata a una riduzione “possibilmente” di due punti percentuali del cuneo fiscale. Taglio che “coprirebbe quasi totalmente” lo sforzo richiesto alle imprese.

Il prezzo del bilanciamento ricadrebbe però sullo Stato. Tuttavia nelle stime dell’Istituto di previdenza un alleggerimento delle imposte che gravano sul lavoro potrebbe essere fattibile se tarato sulla platea interessata dal salario minimo. Senza dimenticare che le casse pubbliche possono contare su un tiraggio inferiore alle previsioni sia sul fronte del Reddito di cittadinanza sia su quello di Quota 100.

Le due misure bandiera del governo giallo-verde. Risparmi certificati anche dall’Osservatorio sui conti pubblici italiani di Carlo Cottarelli. Per quest’anno la minor spesa si aggirerebbe intorno ai 3 miliardi, mentre per il 2020 ci si fermerebbe a 2 miliardi.

Si è intanto aperta la fase operativa del Reddito di cittadinanza, quella che vede scendere in campo i 3 mila navigator. Al ministero dello Sviluppo economico infatti Anpal servizi e Regioni hanno sottoscritto le convenzioni per l’assunzioni del personale selezionato con rapporti di lavoro a tempo. Non tutte le Regioni hanno però già firmato.

Le intese già definite infatti sono 16. Se per Basilicata e Lombardia il lavoro è alle battute finali più complessa è la situazione della Campania, dove la fase di confronto ancora non sarebbe giunta a una quadra. Il governatore De Luca si era espresso in modo netto sulla vicenda, da ultimo a inizio giugno aveva sostenuto come “il destino dei navigator è il nulla”.

Eppure si tratta della Regione con il fabbisogno di navigator più alto d’Italia: i vincitori del concorso in attesa di sapere se verranno contrattualizzati sono 471. Il presidente dell’Anpal, Domenico Parisi, si dice però “molto ottimista: non voglio interferire con le decisioni regionali, rispetto i ruoli, ma non abbiamo ancora ricevuto una notifica formale che dica ‘non si fa’”.

Per gli altri invece si partirà dal 19 luglio, seguiranno due settimane di formazione dopo le quali arriveranno, quindi ai primi di agosto, nei centri per l’impiego. Il loro compito starà nell’accompagnare i beneficiari del reddito nella ricerca di un impiego. Una mission non facile per cui in realtà la formazione proseguirà per circa quatto mesi.

Intanto il padre del Reddito di cittadinanza, Pasquale Tridico, sta pensando anche a una riorganizzazione dell’Istituto che guida. L’ideale, spiega, sarebbe aspettare l’insediamento formale del consiglio di amministrazione dell’Inps, ma se dovesse andare troppo per le lunghe sarebbe, a quel punto, pronto a procedere, avendo comunque già tutti i poteri per farlo.

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