ROMA. – Colpisce anche le tavole delle feste degli italiani lo tsunami coronavirus con una Pasqua che sarà festeggiata all’insegna della tradizione e del “fai da te”, ma con meno prelibatezze artigianali, più prodotti da industria e vendite di comparto in netta diminuzione.
I dati di mercato, rilasciati con un’indagine congiunta da Cna Agroalimentare (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) e Cna Commercio tra i propri iscritti, parlano di un crollo delle vendite dei prodotti artigianali di oltre il 50% da un anno all’altro.
Le perdite complessive di vendita rispetto al 2019, sono invece calcolate nell’ordine del 20%. Non va meglio per il solo acquisti delle uova di Pasqua per le quali è ipotizzato un calo del 30% con la produzione artigianale “praticamente azzerata”.
In particolare non ci saranno uova di cioccolato per il 54% delle famiglie secondo un’indagine Coldiretti/Ixè. Il trend da segno meno per le produzioni artigianali- è dovuto – spiegano gli analisti- alle restrizioni imposte a pasticcerie, cioccolaterie e gelaterie costrette alla chiusura per l’emergenza coronavirus e da uno spazio di tempo a disposizione molto ristretto per poter organizzare con sistematicità la consegna a domicilio.
Il calo delle vendite complessivo è legato invece all’esplosione del ‘fai da te’ e alle difficoltà nel fare la spesa, tra orari ridotti, file allungate e controlli di ordine pubblico in seguito all’adozione delle misure del decreto per la tutela della salute pubblica #Iorestocasa che ha portato a celebrare le feste pasquali tra le mura domestiche e lontani dai ristoranti e gite fuori porta. Il contesto difficile però premia ugualmente la colomba che resta il dolce preferito e che verrà portata su sei tavole italiane ogni dieci.
A vincere è anche la confermata tradizione italiana: per la celebrazione della festa, da nord a sud, non mancheranno i piatti tipici, dall’agnello e capretto, alla torta pasqualina fino al casatiello, lasagne verdi e brodo di gallina per un acquisto di ingredienti, come farina (+213%) lievito di birra m(+226), mascarpone (+100%), miele (+68%), burro (+86%), zucchero (+55%) e uova (+54%), decisamente in aumento nella settimana precedente quella Santa secondo elaborazioni Coldiretti su dati Nielsen.
A salire sul podio dell’offerta gastronomica saranno i dolci tipici: la colomba, le uova, le specialità locali come la pastiera napoletana, la gubana, l’agnello di marzapane, la ciaramicola e le focacce varie, realizzate in casa nella maggior parte dei casi.
(di Gianluca Pacella/ANSA)